Very nice minimal :-))
White is full, colors is nothing.
Ciao!

Non ti sei sentito oppresso da tutto questo bianco? Molto...molto minimal! ;-) Ciaooo

La sensazione che l'immagine lascia mi piace molto... per essere onesto: Anto, uno scatto così non me l'aspettavo da te :-)
Avrei comunque optato per un decentramento-ingrandimento degli arbusti.... c'è un uccellino su un rametto?
Cmq sia, uno scatto che si fa notare :-)
Un salutone

ahahah! ma come siamo diventati minimalisti! anche a me sarebbe piaciuta di più se quell'erbetta si fosse trovata più laterale :)
ciau

era il minimo che potevo fare :)
Marco sinceramente non so se c'era un uccellino sono mezzo orbo e tutto quel bianco mi accecava... la neve io la vedo in media ogni 25 anni e mi da la sensazione che tutto si fermi (anche il traffico a Roma) e questo mi ha portato a rendere tutto il più statico possibile lasciando il ciuffo di rami al centro, sono stato tentato anche di farla quadrata per staticizzarla ancor di più ma mi è dispiaciuto levare un po di neve... una volta che cade me la tengo tutta :))
grazie a tutti

Che devo dire........... Boh!.......... L'unico commento che mi viene in mente! Non prendetevela, io non sono un professionista, sono solo un principiante!

sembra un hey-kew dove il bianco la da padrona. Comunque quei rametti aapena accennati per mke sono il punto di forza dello scatto.
Dio

Minime percezioni visive... ma in sostanza la neve è tanta =) !
Bella si... a me ha convinto anche la spiegazione sul perchè non hai decentrato.
Ho provato a vederla quadrata per curiosità e in effetti merita perchè appunto, come dicevi, enfatizza la staticità.

Non saprei...l'idea è buona ma l'insieme ha poca forza... forse perché il soggetto bisogna andarselo a cercare con il lanternino?:)))

Minimale ed essenziale...arte! complimenti!

Io credo che sia uno scatto coraggioso perchè davvero sul filo del rasoio tra una foto davvero sbagliata e una foto minimalista che racchiude in una essenzialità densa e concentrata il significato recondito che ognuno può dare (la personalizzazione dell'interpretazione è tipica del minimalismo e dell'ermetismo). Io non prendo le parti di nessuno, ci mancherebbe ma, provo a dire la mia in mod da avere un discorso costruttivo per tutti noi perchè credo che occasioni come queste siano davvero quelle che fanno riflettere. Partiamo dai tagli di Fontana, tre, quattro agli su una tela bianca. Qualìè la differenza con i tre o quattro arbusti su questa distesa bianca!? Probabilmente nel caso di Fontana la forza è il nome...nel caso di Antonio, per me, la forza sta prima di tutto nell'averci provato rispetto al percorso personale al quale siamo abituati a inquadrarlo e poi anche nel messaggio. Onestamente dico che forse un taglio iperpanoramico (un 2:1 piuttosto che un 16:9) avrebbe reso molto ma molto meglio in quanto, con questo formato, in effetti il bianco risulta un pò troppo ridondante e dispersivo. Il fatto stesso che siamo stati tutti costretti piu' o meno a cercare è già di per se un successo per l'autore. Quegli arbusti sullo sfondo...lontani e piccoli sembrano un ideogramma giapponese e questo accostamento non fa che ribadire il concetto di sintesi densa alla base di questo scatto. Forse Antonio non se ne è neppure reso conto. Forse un se fossero stati leggermente, ma di pochissimo, piu' scuri sarebbe stato il top. Quegli arbusti sono come una goccia d'acqua che cade nel silenzio piu' assoluto ed ovattato ed la cui eco si propaga nel profondo, delicatamente eppure con un vigore impensabile. Quegli arbusti possono essere un simbolo, una metafora, un concetto, un pensiero, un sentimento, una emozione e questa molteplicità di accostamento connesso alla personale visione fa si che questo lavoro sia interessante realmente percè ci spiazza, perchè dìistinto non dice nulla alla maggior parte in quanto va a cozzare

brutalmente con gli stereotipi ai quali siamo abituati. Questo scatto è coe se ci portasse tutti fuori strada e ci disorientasse per un momento mettendo alla prova la nostra capacità di orientarci senza evidenti punti di riferimento, è come se ci sbattesse in faccia il profondo, l'animo, gli angoli piu' reconditi di un io che crediamo di conoscere mentre invece spesso non sappiamo minimamente di cosa è composto in termini di sensazioni, pensieri, vibrazioni e stimoli. Per me, ripeto, è stata una prova coraggiosa, molto al limite ma che credo, con qualche piccolo aggiustamento, riuscita. Questo scatto ci costringe a togliere i paraocchi e a confrontarci sul serio con noi stessi e con il modo di intendere la fotografia come mezzo di espressione. Antonio, per dirla in parole povere, è andato - conspevolemente o meno - oltre il solito piatto di pasta col pomodoro che se non abbondante e pieno di condimento, sembra non saziare mai. Lui nutre l'anima, che è immateriale, eterea, delicata...un soffio che si insinua in punta di piedi.

Perfettamente d'accordo con l'articolata e approfondita analisi di Adolfo. Io intendevo dire, sinteticamente come é mia consuetudine, che con i "se" che anche Adolfo ha posto ( taglio e maggior visibilità del soggetto ) la foto sarebbe risultata molto più efficace:)

@ Paola.....si si...infatti io partivo da quello che avevi notato rispetto alle altre "perplessità" espresse anche da altri....non solo su questo scatto ma anche altre volte che mi è capitato di leggere su scatti all'apparenza "poco canonici" - o poco Nikonici nel mio caso...perdonatemi..-.....Occasioni come queste secondo me sono da prendere al volo e tu hai dato il là al volo....quindi denghiu!

grazie a tutti ... Ado hai centrato come sempre il perché... volevo solo osare e naturalmente senza nessunissima pretesa :)

Vedo un intervento lungo lungo di Adolfo Aievoli e sono sicuro, anche senza leggerlo, che ti avrà suggerito la strada migliore per togliere i peccatucci di questa tua immagine e renderla perfetta. A me piace anche imperfetta, anche se credo che gli arbusti un po' più neri avrebbero rafforzato il concetto di ideogramma che, secondo me, hai reso benissimo in linea di massima. Immagine all' insegna dell' inconsueto, che attira gli sguardi, da premiare.

grazie Ubaldo.. ho fatto tesoro di quanto scritto da Adolfo :)

condivido l 'analisi di Adolfo, un minimal 'estremo' ma ben bilanciato nella sua composizione
ciao

grazie massimiliano :)

un progetto o un ecatombe, talmente perfetta da fare male.

grazie Paola, bello rileggerti :)

non era mia intenzione turbare in alcun modo, nessuna ecatombe... solo risaltare il candore della neve e il silenzio che l'accompagna
:)

speciale dimostrazione di sensibilità artistica .
conscia o inconscia .
mi piace molto
ciao

grazie mille giovanni :)