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Valentina
Nikkormat FT con Fuji Neopan 1600 e Nikkor 50/1.8. Sviluppo con Ilfosol 3. Agitazione forse troppo vigorosa, è uscita fuori molta grana.
O-N-I-R-I-C-3-.jpg wVP_0085_FU1600_NIFT_0912_010.jpg wVP_0085_FU1600_NIFT_0912_010.jpg reduce.jpg dsc_0041~0.jpg
Informazioni File
Nome file:wVP_0085_FU1600_NIFT_0912_010.jpg
Nome Album:Claudio Patrizi / Bianco e Nero
Keywords:bn bianconero
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Aggiunto il:Dic 29, 2009
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Luca Dessena  Send PM [Dic 29, 2009 at 12:48 PM]

E' vero, sono d'accordo, forse qui la grana è eccessiva... non che faccia schifo, la foto è piacevole uguale, ma un pelo di meno non guasterebbe. Puoi semrpe risvilupparla no?

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 29, 2009 at 12:50 PM]

In che senso 'risvilupparla'? Il rullino, intendi?

Luca Dessena  Send PM [Dic 29, 2009 at 12:54 PM]

Certo

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 29, 2009 at 12:57 PM]

Spiegami, non capisco....il rullino è stato sviluppato e fissato. Cosa dovrei fare ora? Tra l'altro, credo che lo sviluppo sia stato più lungo del necessario, mi sono attenuto alle tabelle ma evidentemente durante l'agitazione la temperatura è salita un pò.

Luca Dessena  Send PM [Dic 29, 2009 at 12:58 PM]

Spetta Claudio... io non ne so nulla di camera oscura... la mia era piĂą che altro una domanda, posta male, quindi ti chiedevo spiegazioni se fosse possibile, sviluppare un'altra copia... ignoranza mia :-D

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:00 PM]

Ah ecco....in pratica, è come se mi avessi suggerito di far nascere di nuovo un neonato venuto troppo....biondo! Per questo sono rimasto un pò allibito... :-)

Luca Dessena  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:00 PM]

Ho riletto bene.... l'agitazione del rullino avviene nella tank... quindi non puoi tornare indietro, giusto? Illuminami... ho letto solo qualche cosa dello sviluppo in camera. Ho fartto confusione...

Antonio Perrone Torkio  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:12 PM]

si può rifare una stampa ma lo sviluppo la vedo dura ;)

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:21 PM]

So che si può interrompere uno sviluppo con un arresto di pura acqua, osservare la pellicola e semmai terminare lo sviluppo in caso sia insufficiente. Ma certo una volta eseguito il fissaggio, indietro non si torna.
Semmai, la prossima volta per questa pellicola dovrò agitare di meno! Tutto fa lezione, nonostante non sia insoddisfatto del risultato. Questa foto in particolare era venuta molto sovraesposta, vuoi per lo sviluppo, vuoi per lo scatto in sé (ho visto che la vecchia Nikkormat ogni tanto mi sfarfalla un pò coi tempi), mentre altre sono venute molto più pulite e con meno grana.

Luca Dessena  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:23 PM]

Ti ringrazioe dell'utile spiegazione... :-D

Elvira M. Forte  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:32 PM]

La butto lì... aiutare l'analogico con un po' di digitale (denoise)?
Il ritratto vale: sembra la scena di un film dove lei, staffetta partigiana, teme di essere raggiunta dai tedeschi.

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 29, 2009 at 01:39 PM]

La foto è stata già trattata in digitale, la grana è stata un pò attenuata con un soffio di Gaussian Blur. Del resto, 1600 iso sono sempre 1600 iso...e credo che lo sviluppo li abbia portati anche a buoni 3200.

La scena della staffetta partigiana mi alletta molto....sicuramente allettava molto meno le staffette partigiane, specialmente quando erano giovani donne e venivano catturate dai tedeschi o, peggio, dai fascisti...la morte era il male minore.

Franchetti  Send PM [Dic 29, 2009 at 05:41 PM]

a me non dispiace la grana
avrei tagliato in alto

Fausto Germano'  Send PM [Dic 29, 2009 at 07:49 PM]

Ti dirò, personalmente trovo che la grana ci stia bene. C'è stato un periodo in cui tiravo l'HP5 anche a 3200 ASA per ottenere immagini fortemente "granose" e le trovavo pure affascinanti. Anche le riviste specializzate non disdegnavano di pubblicarne spesso, spiegando anche la tecnica.
Il digitale credo abbia "distorto" un po' il modo di fare fotografia, mirando alla perfezione ad ogni costo, ma perdendo, forse, un po' della freschezza e di quel fascino che i sali d'argento sanno dare.

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 30, 2009 at 07:36 AM]

Si, Fausto, io devo dire che quando vedo le vecchie foto molto granulose, ne sono molto piĂą affascinato rispetto ad altre magari bellissime, ma per i miei canoni troppo pulitine e precise.
In questo particolare caso, credo che la grana così pronunciata evidenzi un difetto in ripresa piuttosto che un errore di sviluppo. Altre foto presenti sullo stesso rullino, scattate nella stessa identica situazionie, presentano una grana molto più limitata. Sono sempre più convinto che la vecchia Nikkormat ogni tanto vada un pò su di giri e allunghi un pò troppo i tempi.

Chiara Lana  Send PM [Dic 30, 2009 at 09:40 AM]

Secondo me e' una bella espressione ma nulla di tragico leggo in questa istantanea. Una donna dei nostri tempi con abbigliamento fashion 8-) quoto David per il taglio. Invece pensavo al tuo sforzo in analogico (apprezzato) quando poi per presentare un'immagine la devi digitalizzare... :roll: insomma la camera chiara dopo la camera oscura ;-)

Claudio Patrizi  Send PM [Dic 30, 2009 at 09:45 AM]

Fortunatamente, Chiara, oggi abbiamo a disposizione molti mezzi per arrivare a dei risultati...certo una stampa chimica è una stampa chimica, se ben fatta diventa un oggetto di pregio. Però bisogna anche sapersi accontentare, io per ora mi accontento di questi passi intermedi: foto analogica (oltre a quelle normali in digitale), poi scansione e, talvolta, stampa dal file ottenuto.

Marco Furio Perini  Send PM [Dic 30, 2009 at 10:05 AM]

Un b/n che mi fa pensare al cinema "antico", alle soglie del sonoro. Un'immagine che mi colpisce, sia per la luce che per l'espressione del soggetto. Ciao

Willard  Send PM [Gen 01, 2010 at 09:34 PM]

La foto in sé non mi fa impazzire. Personalmente sento la mancanza di grigi. Quasi una fotomeccanica, che ben si adatta sia agli anni di produzione della macchina fotografica, quanto all’abbigliamento della modella. Non entro nel merito delle scelte ( scatto in analogico, sviluppo, scansione digitale, correzione digitale, visione monitor ( più o meno tarati degli osservatori )) ma in quello che credo, tu veda come problema.

"…Questa foto in particolare era venuta molto sovraesposta, vuoi per lo sviluppo, vuoi per lo scatto in sé (ho visto che la vecchia Nikkormat ogni tanto mi sfarfalla un pò coi tempi), mentre altre sono venute molto più pulite e con meno grana…"
"…Sono sempre più convinto che la vecchia Nikkormat ogni tanto vada un pò su di giri e allunghi un pò troppo i tempi…"


Credo che il problema della sovraesposizione non sia dovuto dallo sfarfallio dei tempi, ma dal sensore CdS ( solfuro di cadmio ) che determina l’esposizione e/o/anche dalle ossidazioni presenti sulle saldature e/o i circuiti.
Il sensore CdS risente, per la sua stessa natura, dei difetti di abbagliamento, memoria e pigrizia.
Il primo difetto/caratteristica si verifica in presenza di luci molto forti ed è noto anche come “cecità”. In questi casi, è meglio attendere qualche minuto, prima di ripetere la lettura.
Il secondo difetto/caratteristica capita con maggior frequenza e si verifica quando si passa repentinamente da una zona in luce ad una in ombra o viceversa e si misura l’esposizione immediatamente: il CdS dà una lettura per la situazione d’illuminazione precedente (luce oppure ombra, secondo la situazione). In questi casi bastano pochi secondi perché il CdS torni ad essere pimpante.
Il terzo difetto/caratteristica si verifica perché l’ago galvanometrico, negli esposimetri al CdS, è lento, quanto più è bassa la luce presente sulla scena. In questo caso, occorre un po’ di pazienza e attendere il definitivo arrestarsi dell’ago (anche in questo caso si parla di pochi secondi).
La cellula al CdS possiede una vita molto lunga, difficilmente quantificabile se si ha l'accortezza di spegnere l'esposimetro della macchina. Basta saperla usare ed adattarsi (regola principale con tutte le macchine d'epoca, che possiedono una 'loro' logica, e non come oggi, una logica 'per l'utente')
Il nemico del CdS è l'umidità. Nel CdS l'umidità altera l'impasto fotoresistivo con modifica sostanziale della curva di risposta. Sempre l’umidità crea problemi con le saldature dei circuiti.

The Achilles’ heel of mechanical Nikkormats is the variable resistor in the metering circuit,
( Il tallone d’Achille della Nikkormat meccaniche è il resistore sull’esposimetro )

In aggiunta a questi problemi nell'esposimetro della Nikkormat si consuma il carboncino che scorre sul resistore.
Una pulizia, revisione e taratura riportano l’oggetto alla originaria lettura dell’esposizione che è semi-spot.

Divertente l’esempio del suggerimento di far nascere di nuovo un neonato venuto troppo....biondo. Per un attimo ho creduto di essere su un'altro pianeta e di essere io il marziano! :-)

Claudio Patrizi  Send PM [Gen 02, 2010 at 05:25 PM]

Willard, grazie per tutte queste preziose indicazioni. Non sapevo che l'esposimetro della Nikkormat fosse così delicato, d'ora in poi ci farò più attenzione tenendo a mente che reagisce con una certa lentezza ai cambiamenti di luce. Dovrò riguardare bene i negativi per capire se la foto precedente fosse stata scattata in condizioni di luce molto diverse...o se non sia stato io stesso a sbagliare l'esposizione.
Lo sfarfallìo dei tempi però l'ho constatato, ogni tanto provo a farla scattare a vuoto su tutti i tempi, e ho notato che anche ad 1/1000, il tempo più rapido, l'otturatore non mi pare adeguatamente veloce. Dopo un paio di serie di scatti invece tutto si ripristina.

Comunque grazie ancora, non è facile trovare tali conoscenze della meccanica ed elettronica di queste vecchie macchine...che comunque danno ancora grandi soddosfazioni.

PS: non so se con il termine 'fotomeccanica' tu intendessi quel tipo di fotografia quasi da quotidiano, da giornale, che si usava molto tempo fa. Ogni tanto cerco di fare le cose vecchie.

ciao di nuovo

Willard  Send PM [Gen 02, 2010 at 06:59 PM]

Il problema dell’otturatore potrebbe essere risolto, magari ( se non certamente ) dopo una adeguata pulizia e lubrificazione. ( meglio se fatto da giovinotti qualificati )
In ogni caso è bene ( e confermo che fai bene a usare l’otturatore su tutti i tempi ) un paio di volte all’anno per “autolubrificare” a vuoto.

Si per fotomeccanica intendevo quel tipo di fotografia in voga non solo sui quotidiani. La foto del Che ne è un esempio. Graficamente negli anni ’70 venne molto usata. Molti circoli fotografici ne vennero contagiati. Ora non ricordo il nome, ma c’era un rullino specifico per la fotomeccanica. In cantina dovrei averne di sviluppati…aspetto la bella stagione prima di riesumarli.
;-)




 

   
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