Un presepe semi-vivente... il bambino in gesso, il cane, lui sì vero, pronto a scaldarlo se necessario...
Ma quello che mi colpiscono sono i cactus lì davanti...certamente un omaggio molto originale e, penso, sentito proprio per quello.
Una foto "rubata" che, nella sua semplicità , mi ha fatto riflettere...
ieri poteva sembrare dissacrante, se per sacro intendiamo il dogma religioso, oggi al contrario acquista sacralità e intanto Gesù e il bobi dormono ciao, bravo nel porre quesiti su "punti di vista" diversi
Mi induce e mi riconduce a molte riflessioni sulla religione e sulla sacralitÃ
che mi sono sempre posto e che,
con l'incremento dell'argento in testa,
accarezzo sempre più spesso.
Quando una foto fa pensare, fa il proprio mestiere.
Ha ragione Saro, la foto fa pensare.
Quando le chiese erano stracolme di fedeli e il latino la lingua dei preti, si gridava "foris canis", per ribadire la sacralità del luogo. Questa immagine, per me molto tenera (amo i cani e non li scaccerei nemmeno dal tempio), è, allo stesso tempo, emblematica del periodo in cui viviamo, con un Gesù bambino abbandonato sotto l'altare e un "fido" come unico, ultimo essere a vegliare su di lui.
Certo un po' forte come interpretazione, ma "Dio è morto" cantavano i Nomadi, per:
"le fedi fatte di abitudini e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto"
Loro sostenevano che:
"Nel mondo che faremo
Dio è risorto"
A distanza di 45 anni però non mi sembra così. No, non è così...
Bel lavoro Marco, un saluto
Mai visto un altarino di minuscole piante grasse! Davvero molto bello questo scorcio di religiosità in B/N! Mi piace molto la composizione ed il materico del marmo, il volto del bambino in ombra e quello del canuto alla luce! Complimenti ;D
Nella foto di ieri mancava in modo figurato una altro personaggio che oggi c'è.
A mio avviso Fausto ha messo il dito nella piaga... oggi peggio di 45 anni fa, neanche il sacro ha resistito all'uomo.
Come ha detto Saro due foto che hanno svolto molto bene il loro lavoro.
Complimenti Marco Furio.
un saluto
Vi ringrazio davvero molto, non solo per gli apprezzamenti ma soprattutto per tutte le riflessioni che avete esternato, che sono un po' anche le mie... Inutile dire che ero stupefatto, oltre che intenerito e quasi commosso, dalla scena che avevo davanti, pure io come Saro ho un debole per i cani.
David, ancora non ho imparato ad unire le foto in una sola, però ho appena postato nel forum (riflessioni a 360 gradi) la "terza" foto che hai gentilmente chiesto... Ciao!
..quella dei cani in chiesa credo che sia un trend...quasi una moda.
Posso testimoniare che durante un matrimonio a cui ho partecipato,nel bel mezzo della funzione,con il suo incedere lento,entrò un cane e con grande meraviglia dei presenti e soprattutto dei fotografi ,si sdraiò sul tappeto rosso,per poi proseguire sull'altare.Ovvio che una scena del genere coinvolse in prima persona tutti i fotografi presenti sia dilettanti che professionisti,al chè fummo subito ripresi dal prete che ci invitò a non fotografare l'animale.Io riuscii a fare appena due scatti,ma in condizioni di luce precari.
ecco, magari potevi unirle
Hai anche il terzo punto di vista?
Ma quello che mi colpiscono sono i cactus lì davanti...certamente un omaggio molto originale e, penso, sentito proprio per quello.
Una foto "rubata" che, nella sua semplicità , mi ha fatto riflettere...
Susanna
che mi sono sempre posto e che,
con l'incremento dell'argento in testa,
accarezzo sempre più spesso.
Quando una foto fa pensare, fa il proprio mestiere.
un caro saluto marco!
saro
Quando le chiese erano stracolme di fedeli e il latino la lingua dei preti, si gridava "foris canis", per ribadire la sacralità del luogo. Questa immagine, per me molto tenera (amo i cani e non li scaccerei nemmeno dal tempio), è, allo stesso tempo, emblematica del periodo in cui viviamo, con un Gesù bambino abbandonato sotto l'altare e un "fido" come unico, ultimo essere a vegliare su di lui.
Certo un po' forte come interpretazione, ma "Dio è morto" cantavano i Nomadi, per:
"le fedi fatte di abitudini e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto"
Loro sostenevano che:
"Nel mondo che faremo
Dio è risorto"
A distanza di 45 anni però non mi sembra così. No, non è così...
Bel lavoro Marco, un saluto
A mio avviso Fausto ha messo il dito nella piaga... oggi peggio di 45 anni fa, neanche il sacro ha resistito all'uomo.
Come ha detto Saro due foto che hanno svolto molto bene il loro lavoro.
Complimenti Marco Furio.
un saluto
David, ancora non ho imparato ad unire le foto in una sola, però ho appena postato nel forum (riflessioni a 360 gradi) la "terza" foto che hai gentilmente chiesto... Ciao!
Posso testimoniare che durante un matrimonio a cui ho partecipato,nel bel mezzo della funzione,con il suo incedere lento,entrò un cane e con grande meraviglia dei presenti e soprattutto dei fotografi ,si sdraiò sul tappeto rosso,per poi proseguire sull'altare.Ovvio che una scena del genere coinvolse in prima persona tutti i fotografi presenti sia dilettanti che professionisti,al chè fummo subito ripresi dal prete che ci invitò a non fotografare l'animale.Io riuscii a fare appena due scatti,ma in condizioni di luce precari.
bellissimo anche il bn,
complimenti,
ciao miriam