s.t.
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interno di un Manicomio abbandonato
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Una recensione può essere secca, riferita alla fotografia scelta, oppure più ampia, riferita anche al fotografo, molto più difficile, bisogna conoscere bene la persona e quello che fotografa, di solito è la seconda opzione che scelgo, mi piace di più, se conosco la persona, il compito si facilita, se non la conosco, e non è difficile, visto che il sito cresce a vista d’occhio, cerco di carpire l’anima, dalle fotografie che posta, anche questa operazione non facile, diciamo che ci provo.
Nel caso di Aldo Feroce, sono a metà strada, un po’ lo conosco, poco, pochissimo, un po’ lo scruto da tempo, attraverso le sue immagini.
Intanto, prima di continuare, gli faccio i miei complimenti, per avermi fatto cambiare idea sulla foto di “nudo”, mi spiego, non avevo mai preso in considerazione le fotografie di nudo, per un difetto mio personale, conoscevo una combriccola, che andava in studio a fare foto a modelle nude, solo per il piacere di fotografare una donna nuda, ora, so perfettamente che la fotografia di glamur, è una tipologia molto professionale, destinata ai professionisti, a livello amatoriale, l’avevo sempre messa da parte, Aldo è riuscito, in parte, a farmi cambiare idea, alcuni suoi scatti di nudo, sono semplicemente favolosi, e non si fermano al nudo, a un seno scoperto, hanno un loro filone logico, e un senso, alcune addirittura un piccolo racconto, quasi fossero una street, tant’è vero, che nei suoi cavalli da battaglia, ci sono fotografie di nudo.
Ho incontrato Aldo a Lucca un po’ di tempo fa, insieme ad un altro amico, e abbiamo passato una bellissima domenica mattina, parlando di fotografia, l’impressione è stata ottima da subito, una persona che si pone verso il suo hobby nel giusto modo, non facendone una malattia, ma un passatempo, una fuga dalla realtà quotidiana, dal lavoro ,altrimenti si corre il rischio di perdersi, non è il caso di Aldo, il suo approccio alla fotografia è di quelli giusti, e il riscontro fotografico è evidente, non è certo un novellino, mastica tecnica e composizione, da fotografo navigato, e non gli manca certo fantasia, e creatività , doti indispensabili, per ottenere buoni risultati in questo campo, la tecnica si impara, la creatività , no.
L’immagine che ho preso in esame, è una fotografia molto forte, per l’argomento che tratta, per questo devo ringraziare Giacomo Saviozzi, il suo libro mi ha permesso di venire a conoscenza di alcune verità , che ignoravo, in materia di manicomi, io ero fermo ai malati di mente, rinchiusi, non è così, il campo è molto più vasto, e sconcertante, per questo apprezzo ancor di più questa fotografia, e colgo l’occasione per fare una piccola parentesi, sulla lettura di una fotografia, per poter leggere a fondo certi immagini, bisogna conoscere bene la materia, o almeno saperne un po’, altrimenti si rischia di fermarsi alla mera lettura canonica, soggetto, composizione, sfondo, significato……..Già , è proprio quando si arriva al significato, che la conoscenza di un’argomento entra in ballo………………
Fotograficamente la foto di Aldo è impeccabile, composizione, soggetto principale, e secondari, sono tutti al suo posto, la foto si legge molto bene, senza equivoci, la luce con cui è stata scritta è di prima qualità , ed è fondamentale nella lettura dell’immagine, come sempre.
Siamo di fronte ad una stanza di un manicomio, ormai, e per fortuna, abbandonato, ma la nostra immaginazione deve andare ai giorni in cui, questa stanza, o cella se preferite, era abitata, già , abitata da chi? Aver scoperto, che in manicomio finivano persone del tutto normali, solo perché dissidenti politici, o peggio ancora, per predarli dei loro beni, visto che la legge prevedeva, una volta internati, la normale successione agli eredi, come se una persona fosse morta, ecc. ecc.
Provate ad immaginare di essere seduti, su quella sedia, ad essere delle persone normali, sane di mente, li’, sedute, con la grata a dirti giorno dopo giorno, che non uscirai mai più da quel posto, finchè morte non vi separi, quasi fosse la tua sposa, ed il sole, che si prende gioco della tua persona, e ti proietta l’ombra di quella maledetta grata, sul pavimento, quasi a dirti, è inutile che abbassi gli occhi e sogni, la grata è li, allora non ti resta che attaccarti a quella stupenda luce, che entra proprio da quella grata, l’unico appiglio che ti rimane, prima di impazzire come gli altri, quella luce, bianca, che ti avvolge, e ti regala l’unica speranza a cui ti puoi aggrappare, una dolce morte, e la speranza che la vita non finisca su questo pianeta.
E’ una fotografia molto forte, a mio modesto avviso, forse mi lascio anche troppo trascinare, ma non credo di essere molto lontano, ai pensieri che sono passati nelle menti, di coloro, che si sono visti sbattuti, in un luogo del genere, per politica, o peggio ancora , per essere rapinati di una casa, o di qualche milione di lire, purtroppo esistono anche queste persone, a volte si mascherano dietro, “Io sono modesto” “Io non ho ambizioni” e poi alla prima occasione sono disposti a vendere la propria madre per pochi denari, questo è il mondo, non l’ho inventato io, l’ho trovato bello e confezionato, così com’è, diffidate dei modesti, e non ambiziosi………………..
Aldo ci ha proposto una splendida immagine sotto il profilo tecnico/fotografico, ricca di un contenuto infinito, dove ognuno di noi può spaziare, nei più disperati dei pensieri, una fotografia che fa pensare, riflettere, fatta da un grande fotoamatore, un’immagine che sarebbe bene rimanesse nella nostri menti, nei momenti più bui della nostra esistenza, forse, pensando a questa immagine, a quello che significa, i nostri momenti bui, potrebbero diventare grigi, sarebbe già qualcosa.
Io non sono religioso, ma credo che, pensando ai tanti poveracci che sono passati da queste “stanze”, almeno chi è religioso, un minuto di preghiera, valga la pena, personalmente, un pensiero molto grande per queste innocenti persone, morte in povertà , spogliate di tutto, ma soprattutto spogliate della cosa più importante, l’identità , e la dignità .
Grazie Aldo, per averci riportato indietro nel tempo, senza storia, non c’è neppure futuro!
Complimenti Aldo……………………
Riccardo Corsini
A.G. Elav89
Un ringraziamento va anche a Giacomo Saviozzi, per aver portato alla luce un argomento a molti sconosciuto, almeno a me!
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quella sedia vuota è il massimo, ti racconta tutto, rivolta verso la finestra, verso la libertà che non c'è, anzi che non c'è mai stata, l'ombra della grata della finestra che ti opprime
non ho altre parole
ti rigrazio per avermi fatto vivere quei momenti passati con questa immagine :-( :-( :-(
Marco
Franco Basaglia ha fortemente voluto la legge che ha riformato l'assistenza psichiatrica nel nostro paese e portato alla chiusura graduale e definitiva dei manicomi;.
Purtroppo ancora in troppe parti del nostro paese non è stata creata o non funziona come dovrebbe la rete di servizi territoriali che Basaglia aveva previsto e sperimentato a Trieste.
p.s. bellissima prospettiva
grazie ancora per le vostre considerazioni
Bellissima.
carlo :-)