Mette addosso un'angoscia incredibile, anche le luci trasmettono qualcosa di indefinito.... non saprei spiegare... potrebbeero sembrare addirittura luci divine ma in realtà sono luci morte, malate, senza una fonte. Bellissimo scatto.
I luoghi abbandonati hanno sempre qualcosa da raccontare, poi quando si tratta di manicomi si possono scrivere libri... adoro questo genere di foto. Guardando questo scatto riesco ad immaginare cosa poteva essere quella realtà li'...è come un film che scorre, se giochi di fantasia riesci a vedere le ombre dietro ai vetri, pazienti poggiati sul muro di destra, e l'altro che viene portato su di quella sedia... Quoto Saro e lo segnalo!!!
Grazie amici, felice di aver generato qualsiasi emozione con questa mia foto.
Ho visitato molti luoghi abbandonati, ma questo mi e' entrato dentro.
Quando siamo arrivati in questo ex manicomio, alla ricerca di un passaggio per accedervi, abbiamo notato un piccolo refettorio; ci siamo avvicinati per chiedere informazioni e abbiamo notato che ,parte della struttura e' ancora funzionante, con persone degenti al suo interno. Non dimentichero' mai i loro sguardi, allo stesso tempo vuoti ma curiosi; abbiamo anche scambiato alcune chiacchere con un paziente che ci ha raccontato una poesia; vedo ancora la sua mano tremante.
Scusate se mi son divulgato in questo racconto, che va oltre la fotografia.
Giacomo ti ringazio per quello che hai scritto. Erano dei cappotti, tutti identici; come hai detto giustamente tu, delle divise, forse per distinguerli.
Credo non sia semplice rendere fotograficamente questi luoghi. Qui vedo la poca cura nei muri, nei cappotti stazzonati. Ma la luce mi fa pensare alla vita che scorre ancora e riesce a regalare una poesia. Cose da pazzi caro Fabio! Cose da pazzi! Ciao. gigi
La segnalo e basta.
ciao,
saro
Saluti
Salvo
Ho visitato molti luoghi abbandonati, ma questo mi e' entrato dentro.
Quando siamo arrivati in questo ex manicomio, alla ricerca di un passaggio per accedervi, abbiamo notato un piccolo refettorio; ci siamo avvicinati per chiedere informazioni e abbiamo notato che ,parte della struttura e' ancora funzionante, con persone degenti al suo interno. Non dimentichero' mai i loro sguardi, allo stesso tempo vuoti ma curiosi; abbiamo anche scambiato alcune chiacchere con un paziente che ci ha raccontato una poesia; vedo ancora la sua mano tremante.
Scusate se mi son divulgato in questo racconto, che va oltre la fotografia.
:-))
bravo veramente
ciao miriam