Caro Sergio, Il settore dell'olio d'oliva è attualmente sotto il segno della crisi climatica, con prezzi che si stanno alzando alle stelle. L'Italia, uno dei principali produttori mondiali di olio d'oliva, ha visto i prezzi aumentare del 37% nell'ultimo anno, rendendo questo uno dei maggiori rincari nei carrelli della spesa, subito dopo lo zucchero. La principale causa di questi rincari è la mancanza di scorte. La situazione si è aggravata ulteriormente con l'annus horribilis 2022-2023, che ha visto una diminuzione del 27% nella produzione italiana e un crollo del 56% in Spagna da dove arriva la maggior parte delle olive per la produzione comunitaria.
Se siamo di fronte ad un vero olio extravergine di oliva Italiano, lavorato con metodi artigianali (senza coadiuvanti ed enzimi chimici per migliorare la resa) il suo costo medio non deve essere a meno di 7-9 euro al litro (prezzo medio periodo 2015/2021), per il 2023/24 il prezzo è 15-19 euro a Litro. Se a questi fattori aggiungiamo i costi fissi: tasse, certificazioni, Haccp, consulenti, rete di vendita ecc.. e sopratutto il GUADAGNO, si può affermare che un olio che costa meno di 7-9 euro al litro (prezzo medio periodo 2015/2021) non può essere olio extravergine.
La Monini, almeno, e` una delle belle realta` ancora interamente italiana e produce il proprio olio (anche se con olive importate) in Italia.
(diverse fonti)

aggiungo:-)
Per cotture in padella (carne e verdura) si puo` tranquillamente usare un buon olio di semi per cottura (temperatura combustione piu` alta) e finire con un goccio a freddo di olio EVO per insaporire. L'olio d'oliva extra vergine meglio usarlo a crudo specialmente quello di alta qualita` (insalate, condimento verdura bollita, pasta per mantecatura). My 2 cents

@Franchetti: hai purtroppo - sigh! - ragione su tutta la linea, anche se mi sento di esprimere non poche riserve di natura etica in riguardo alla "s-proporzione" adottata tra "fisiologico" aumento dei costi di produzione, calo della stessa (i fattori climatico-ambientali hanno sempre determinato nella storia dell'umanità raccolti più o meno abbondanti a seconda dell'andamento della stagioni), e, dall'altra parte, prezzo di vendita al banco del prodotto. Pur senza volere cogliere l'occasione di tirare in ballo l'invitata più sulla bocca di tutti al momento - la speculazione! - , è forse sufficiente soffermarsi un po' di più sulla vicenda (ndr: dell'olio extra-vergine d'oliva), per trarne anche solo il legittimo sospetto che con ottime probabilità più di qualcosa "non torna". Ho sentito qualche piccolo produttore locale che mi racconta, se non una storia completamente differente, quantomeno significativamente e, per certi versi, sorprendentemente differente dal pensiero economico dominante con il quale si vorrebbero giustificare gli aumenti di prezzo al consumatore.... Grazie anche per il consiglio culinario, in effetti già da tempo utilizzavo un olio EVO locale per i condimenti a crudo e uno "commerciale" di medio preszo per la cottura dei cibi. Era proprio quest'ultimo che al momento dovevo rimpiazzare. Per cui quale migliore occasione per tentare con un buon olio di semi (^_^)

Quello che mi fa più incaxxare é che nella frutta e verdura e anche nel settore dell'olio, quelli sono i prezzi che subiamo e chi si spacca la schiena per raccogliere guadagna 30,00€/giorno lavorando più di 10h ... poi i caporali si lamentano che il reddito di cittadinanza ha rovinato il mondo del lavoro. In Versilia i caporali sono albergatori, balneari e ristoratori, non si deve fare di tutta l'erba un fascio ma se ne salvano pochi. Bella foto che apre a mille riflessioni...