la morte
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Per esaminare questa immagine di Giovanna  ci vuole un po’ di coraggio in quanto fa parte di quelle immagini che io colloco nel “concettuale”, immagini forti, d’impatto, senza dubbio costruite (e questo comporta il fatto che non sono ammissibili errori tecnici). Immagini fatte per veicolare un messaggio, che vogliono parlare, l’importante in questo genere è che il risultato ottenuto e cioè di comunicare sia riuscito.
Intanto cominciamo a leggere la fotografia dal lato puramente indiziale, cosa ci dicono i particolari inseriti nella fotografia, collegati con il titolo, visto che è presente (una fotografia costruita dovrebbe partire da un progetto con un titolo, e non il contrario, come spesso accade, si scatta e poi si dà loro un titolo, ma non è certamente questo caso).
Titolo forte, forse il più forte insieme all’amore, alla vita, ci vorrebbe una moneta a tre facce per includere questi elementi in un’unica trinità , partendo dal titolo vediamo la scelta del set per questo evento tragico, quanto inevitabile, possiamo solo sperare che avvenga il più tardi possibile, il set a mio parere è buono, è presente una scritta che riconduce verticalmente al titolo, senza passare per tangenti complicate da decifrare, la scritta “morirete” è accompagnata da una croce, simbolo della passione di Cristo, della sua sofferenza sulla croce dove fu giustiziato, quindi un elemento inserito molto chiaro e appropriato.
La cromia dello sfondo invece, non è il massimo, è un blu/celeste abbastanza cupo, ma è pastellato, e i colori pastelli non si accostano bene alla morte, buonissimo invece l’elemento scrostato del muro, nasciamo in perfetta forma, e man mano che gli anni passano ci degradiamo, quindi il richiamo è perfetto.
Trovo che il nero che parte da sinistra e sfuma nella cromia sia azzeccato, la morte da sempre è un mistero per noi umani, e quindi una zona nera, sta ad indicare questo mistero, del resto il buio, l’ignoto, hanno molto in comune con la morte, per noi sono sinonimo di paura, incertezza… La zona nera è situata davanti alla ragazza, davanti a lei l’ignoto, a destra troviamo la luce, dove la vittima può vedere la scritta e la croce, la ragazza ha davanti a se l’ignoto e la sofferenza, niente altro!!!
E veniamo al corpo della ragazza, i suoi muscoli tirati rendono bene la sensazione di sofferenza, quando soffriamo i nostri muscoli si tendono come corde di violino, e la morte rappresentata in questa immagine, non è certo una morte naturale, le mani collocate in alto unite, non lasciano dubbi, un’immagine che si collega ad una tortura a una prigionia, senza dubbio qualcosa di poco piacevole.
Il messaggio secondo me c’è tutto, chiaro e ben leggibile grazie agli elementi che abbiamo a disposizione per leggere la fotografia, ben sistemati ed ordinati nella classica lettura occidentale sinistra/destra, sono propenso a pensare che Giovanna  abbia centrato in pieno il concetto che voleva esprimere, la trovo un’immagine ben fatta e scorrevole, sul piano concettuale e narrativo, un’immagine secca che racconta molto.
All’inizio ho accennato ad un concetto, “Un’immagine costruita non ammette errori tecnici” e non potrebbe essere diversamente, qui è tutto fermo, la modella è nelle nostre mani, e deve muoversi, posizionarsi come vogliamo, la macchina fotografica in questi casi dovrebbe essere su un bel robusto cavalletto, la luce in nostro possesso plasmata come vogliamo.
Su questo piano, questa immagine poteva essere migliore, a parte lo sfondo, che può essere senz’altro opinabile, senza essere paragonato ad un mappamondo però, la modella soffre di una definizione non al top di gamma, le mani, pur lasciandole in quella posizione per la lettura dell’immagine, fossero state leggermente più leggibili non avrebbe guastato, si tratta senz’altro di dettagli che non inficiano l’immagine. Dare un senso di vertigine, come dice Giovanna, non è facile, si poteva provare con qualche scatto a modella invertita, potendo vedere l’espressione del volto, ma sinceramente la preferisco così, preferisco che l’autrice mi abbia lasciato la possibilità di leggere con la mia fantasia l’espressione del volto, i suoi lineamenti, la sua sofferenza, la vertigine però non la leggo, si poteva tentare con uno sfuocato più deciso, morbido ma forte allo stesso tempo, con il rischio però di rendere scritta e croce troppo poco leggibili, e sono dettagli molto importanti per la lettura.
Concludendo, secondo me questa è una fotografia riuscita, una fotografia che ci parla e ci descrive delle emozioni molto chiaramente, dei concetti, delle realtà che a volte magari tendiamo a fuggire, e questa parte della fotografia merita una “recensione”, ricordo a tutti che costruire un’immagine è più difficile di quanto si pensi, tecnicamente potrebbe stare nella “foto mancata” ma non è poi così scarsa tecnicamente, ha qualche piccola imperfezione, che poteva essere eliminata, nel complesso è un’immagine di un buon livello, nel suo campo di un livello medio alto……….Complimenti per il lavoro………….
Â
Riccardo Corsini
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che ti contraddistingue :)
ciao
Nell'insieme una grande foto con molti particolari interpretabili come il mappamondo disteso di fronte.
con questo mezzo nudo in tensione ho voluto quasi dare vita ad una sensazione di malessere e di disperazione nel degrado ...
Ha alcuni diffettucci che sicuramente in futuro riuscirai ad evitare
Non ho altre parole...
Ciao
che ha reso lo scatto meno preciso e con alzare un po' i contrasti le zone d' ombra si sono un po' caricate..
mi accorgo che a volte la post produzione puo' in qualche modo danneggiare uno scatto preciso e studiato..
Tuttavia tutto questo non riesce a farmi ricondurre l'immagine al titolo quindi al concetto che si desidera esprimere; per essere piĂą preciso posso dire che se non leggo il titolo e quindi l'esplicitazione dell'intenzione, ma mi limito ad osservare la foto, io non ci leggo la morte.
Certo è vero che si sono collocati elementi che indubbiamente la richiamano, ma ritengo che tali elementi siano una forzatura della lettura, che siano voler guidare l''osservatore a vedere ciò che in realtà non c'è.
I concetti sono delle brutte bestie: hai voglia a dire a qualcuno che ha la casa allagata che in fondo è solo mancanza di siccità , lui la penserà inevitabilmente in modo diverso.
Voglio dire... ovviamente secondo me.
Felice