Una volta, quando ero assai più giovane, ad una presentazione di un reportage di viaggio di un noto (e danaroso!) fotomatore della mia provincia presso un circolo fotografico (che di circolo aveva parecchio, ma di "fotografico" ben poco!) a molti sentti dire (badando ovviamente di non farsi sentire per non urtare la compiacenza del celebrato autore) che in India o comunque nei paesi affini tutti son capaci a portarsi a casa ottimi scatti: basta puntare l'obiettivo in un punto qualsiasi, anche senza guardare, e "click" il gioco è fatto. Fu l'ultima volta che misi piedi in quel circolo... Il contesto ambientale di certo aiuta, ma senza occhio, cuore e una tecnica al loro servizio anche Steve McCurry non sarebbe appunto Steve McCurry. Questa proposta contiene insieme tutti gli elementi: una composizione che guida mirabilmente l'occhio dal primo piano verso lo sfondo, la semplice complicità degli sguardi (quello della ragazza in primo piano, ma anche di quella immediatamente dietro), la sensibilità di tradurre tutto questo in un momento che profuma di vita ben oltre le agiate certezze di noi occidentali. Complimenti, apprezzo + segnalo (^_^)
SEGNALATA.