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25 aprile
"La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. â€

Pietro Calamandrei
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Informazioni File
Nome file:22042024-A08A9611.jpg
Nome Album:Antonio Perrone Torkio / Abstract&Concept
Dimensione file:508 KB
Aggiunto il:Apr 24, 2024
Dimensioni:1200 x 800 pixels
Visto:20 volte
Apertura Diaframma:f 6.2
FNumber:f 6.3
ISO:320
Lunghezza Focale:600 mm
Modello:Canon EOS 5D Mark III
Tempo d'esposizione:1/640 sec
URL:http://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-173179
Preferiti:Aggiungi ai preferiti
Massimo Callegari  Send PM [Apr 24, 2024 at 09:12 PM]

Bellissimo scatto, Antonio, probabilmente abbiamo avuto un'idea molto simile, sicuramente tu sei stato più veloce (nel pubblicare), efficace (nel messaggio), esplicito (nelle intenzioni) ... mi piacciono molto la presenza ed il colore acceso dell'unico papavero in mezzo a tutto quel verde ... ispira davvero un gran senso di libertà ... che poi la foto, grazie alle tonalità della natura, richiama moltissimo il nostro vivacissimo tricolore ...

Sandro Sardoz  Send PM [Apr 25, 2024 at 12:09 AM]

Bellissima nella luce, minimalismo, pdc. :)

Angelo Luppi  Send PM [Apr 25, 2024 at 01:29 AM]

Apprezzo assai l'idea espressa ed il modo fotografico in cui è rappresentata.

angelo trapani  Send PM [Apr 25, 2024 at 09:00 AM]

Molto bella e particolarmente significativa. Adattissima alla ricorrenza di oggi. Un grande scatto e un bellissimo pensiero.
Un abbraccio

Paolo Olivari  Send PM [Apr 25, 2024 at 11:43 AM]

D' accordo con chi mi precede. Molto bella !!

Sergio Fallucca  Send PM [Apr 25, 2024 at 10:05 PM]

Fascinoso come sempre il "papavero solitario" immerso nel campo di grano, un classico che non mi stanco mai di ammirare ...e fotografare (quando capita) (^_^)

La figura di Calamandrei è stata una delle più importanti nella mia giovanissima formazione culturale, essendo il suo nome legato all'Istituto Tecnico che ho frequentato per i 5 anni della scuola secondaria. In quelle aule ho appreso la sua appassionate attività di giurista e giureconsulto (fu uno degli esimi padri fondatori della Carta Costituzionale), ma che lui finì perfino col collocare quasi in secondo piano rispetto all'insegnamento che definì come "il suo vero posto di combattimento". E a tal proposito, mi piace ricordare queste parole da lui pronunziate durante un comizio a giovani universitari e studenti delle scuole medie superiori a circa un anno dalla sua morte (nel 1956): "Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione".

Queste parole dovrebbero risuonare in tutte le scuole italiane... non solo in quella che io frequentai e che portava il suo nome! Ma ahimè... mia figlia e i suoi compagni (quarto anno di liceo) non sanno neanche chi sia Calamandrei e, molto a malapena, sanno che esiste una legge fondamentale dello Stato che si chiama Costituzione della Repubblica Italiana...

La mia riflessione: è nell'ignoranza in cui deliberatamente si vuol far trastullare il popolo che si costruiscono mattone dopo mattone i peggiori e più cruenti totalitarismi....

Complimenti per la foto e la citazione, caro Antonio




 

   
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