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RHEIN II DI GURSKY E' UNA CA...TA PAZZESCA
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Autore Messaggio
Carlo Longarini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 6:32 am    Oggetto: RHEIN II DI GURSKY E' UNA CA...TA PAZZESCA Rispondi citando

Premesso che non ho alcuna intenzione di fare critica a niente e nessuno, vorrei condividere con voi dei quesiti che mi sono posto prendendo in considerazione le due foto più famose del fotografo “Gursky”. Ovviamente sono domande da fotoamatore, che a qualcuno possono sembrare ingenue o frutto di una bassa cultura fotografica. Magari invece trovo qualcuno che mi fa compagnia e che ha i miei soliti dubbi.
Passando al sodo, in questi giorni mi sono riguardato con interesse i filmati della conferenza tenuta dal presidente della FIAF Fulvio Merlak in occasione della mostra “Scatti dal web”. (Filmati di Donato Bellomo che trovate nel forum).
Tra le cose che mi hanno colpito di più ci sono appunto le foto del Sig. Gursky che, inserite dall’abile e lungimirante oratore, hanno creato un certo sgomento generale.
Il presidente della FIAF ovviamente al di sopra delle parti come solo un professionista sa fare, ci ha mostrato due delle foto più famose di questo tizio. Ovviamente lo stupore iniziale (ed anche finale) ha preso il sopravvento nella sala e lui, sapendo bene che aveva colpito nel segno, ci ha chiesto se le foto fossero di nostro gradimento. Ecco, lì ci ha messo in difficoltà perché l’inganno era nell’aria e sé rispondevamo onestamente (NO!) eravamo sicuri di cadere nella rete di chissà quale trabocchetto. Nel mormorio collettivo qualcuno ha provato ad esternare un debole ed incerto cenno di apprezzamento, tra qualche colpo di tosse nervosa qualcuno ha detto: “fanno ca…re!” ed a me è parso anche di sentire qualcuno che diceva: “ ò cosa centrano le foto del Mazzesi!!! Fino a pochi istanti fa era una chiacchierata interessantissima!! Vuoi vedere che ora apre la porta e ci tocca fare la riunione del circolo?? (Paolo Bini è sbiancato) E poi avevamo tutti le macchinette ci toccava metterle dentro sennò arrivava anche la cazziata!! Per fortuna non erano le foto di Gianni ed abbiamo potuto continuare (mi permetto di scherzare proprio per la simpatia che ho per Gianni). Il Turina è l’unico che non ha fatto una piega. Forse perché aveva capito tutto?? No!! Era talmente anestetizzato dalla vodka del giorno prima che stava ancora cercando di capire la mia battuta su Picasso che faceva il cubista in discoteca (lo so era brutta ma al momento non so perché ci ha fatto ridere, forse per lo stesso motivo per cui in chiesa ti viene la ridarella……lo so che siete interessati ma ve lo spiego un’altra volta).
Insomma, in questi ultimi tempi le foto di Gursky mi sono rimaste a mente un pò come può tornare a gola una cena a base di cinghiale in umido con tutte le patate.


Per farla breve, ho sentito il bisogno di ragionarci un po’ su. Non di trovare una soluzione perché secondo me non esiste, ma perlomeno ho la necessità di rifletterci un po’.

Ieri mi sono scaricato le foto e me le sono riguardate (sono le due viste a Lucca):

1) “Rhein II” Battuta all’asta per 4.300.000 DOLLARI



2) “99 cent.″ Battuta all’asta per 3.340.000 DOLLARI nel 2007



Calma Carlo….non è come sembra!! A primo impatto il costo può sembrarti eccessivo, ma in fondo tu che centri con la fotografia. Sei un principiante, sei un semi ignorante che ha fatto studi tecnici. Perché vuoi commentare cose che non capisci?? Certo che però un po’ carucce sono. Meno male che sono belle, anzi non sono belle “piacciono”. Ma perché proprio quelle e non altre più… diciamo… immediate?? Ma il genio non dovrebbe essere percepito da tutti?? Vuoi vedere che il signor Merlak ha voluto stimolare la nostra mente a 360°?? Eh…forse si. No, sei tu che sei malizioso e che cerchi sempre il marcio. Del resto tu fai i commenti di scambio e fai parte delle lobby Micromossiane, se questo Gursky si è mosso bene che vuoi?! Sei solo invidioso.

Ripresomi dai miei conflitti personali ho voluto approfondire. Ecco qualcuno che cerca di spiegare il perché queste foto abbiano un valore così alto:

http://becausethelight.blogspot.it/2011/11/andreas-gursky-perche-la-sua-foto-e-la.html

“Un non luogo, che privato dei connotati che caratterizzano il paesaggio, simboleggia una metafora.
Lo stesso Gursky lo descrive come il posto dove spesso andava a correre, vicino casa e che dunque conosceva bene. Un giorno scopre che la corrente del fiume, con un'inclinazione particolare della luce, produceva dei riflessi particolari, la massa di acqua formava un tessuto agitato e complesso che fluiva come un corpo all'unisono.
In un bellissimo documentario a lui dedicato, ricordo l'analisi critica di Hilla Becher su questa fotografia, facendo notare la rimozione di alcuni dettagli sull'orizzonte; c'era una centrale sullo sfondo rimossa digitalmente e qualche "sporcatura" dovuta a piccoli oggetti. La stessa Hilla apprezzava il gioco di luce che si formava sull'acqua, accendendo la componente enigmatica e iconica del soggetto”.

“Ampi spazi, vuoti o riempiti della folta presenza umana, mai con uno sguardo ravvicinato sulle persone ma distante e distaccato. Lo spazio diventa architettura, segnato da elementi geometrici e fortemente strutturato in tutte le sue opere.
Le sue fotografie richiedono un'osservazione lunga e prolungata, rappresentazioni iconografiche che però si sostanziano nella ricerca e lettura di tutti i dettagli. Un esempio dell'estremizzazione del particolare è proprio 99 cent.”


http://tonithorimbert.blogspot.it/2011/12/editor-at-large-matteo-oriani-talks.html

“Non so bene cosa determina il prezzo di un’opera, ma so che le fotografie di Gursky hanno un valore immenso che va al di là del vil denaro: il valore dell’arte.
Per capire questa fotografia slegata dal suo valore commerciale, proviamo a guardarla come se la stessimo guardando appesa al muro. Osserviamo la composizione. L’inquadratura è perfettamente divisa in due tra cielo e terra. Nella parte superiore c’è un cielo grigio, reso appena percepibile da morbide sfumature nuvolose. Nella parte inferiore c’è una spoglia distesa di verde interrotta da strisce grigie. La striscia più grande è il Reno.
Non si può dire se il fiume va di qua o di là. Si rimane ipnotizzati. Non ci sono punti di riferimento, ombre, oggetti, sembra non esistere tempo atmosferico e neppure tempo cronologico. C’è un appiattimento dei piani ma non una mancanza di profondità. “

“Rhein II, come tutte le opere di Gursky non è una fotografia narrativa, ma è una fotografia allegorica. Rhein II trasmette una sensazione di serenità e di pace. E’ un’immagine meditativa-minimalista.
C’è un equilibrio rassicurante e una forte tensione attrattiva.
Equilibrio rafforzato da un rigore compositivo senza eguali dove sembra non succedere nulla e invece succede tutto.
Esiste un duplice punto di vista per godere di questa fotografia: da lontano si vedono grandi segni cromatici sapientemente disposti e da vicino puoi scoprire dettagli e particolari infiniti.
Posso solo immaginare (perché vedo in uno schermo) i singoli fili d’erba, le piccole increspature dell’acqua e le soffici sfumature delle nuvole. C’è dentro tutto il Reno, tutta la ”Realtà Reno” vista attraverso l’occhio di Gursky che, come dice lui stesso, immagina di guardare attraverso l’obbiettivo della macchina fotografica con l’occhio di un extraterrestre.
Il modo più puro, più aperto, più curioso, più inimmaginabile e profondo di guardare la realtà.”


http://www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-15689652

“Lo spettatore non è invitato a prendere in considerazione un luogo specifico lungo il fiume, ma piuttosto un quasi ideale 'platonico' del corpo d'acqua in quanto naviga il paesaggio”

http://www.zoemagazine.net/magazine/cultura/fotografia/item/index.php?option=com_k2&view=item&id=404:andreas-gursky-e-la-fotografia-da-record

“Prima che esistesse photoshop, Gursky aveva iniziato ad intervenire sulle foto, sentendo la necessità di cancellare "concettualmente" certi particolari presenti al momento dello scatto. Un esempio? Eliminare un pallone di calcio dal campo durante la partita. Gursky focalizza la sua ricerca estetica sul tema della globalizzazione, “ i non luoghi” contemporanei diventano i protagonisti delle sue opere: enormi impianti industriali, aereoporti, edifici residenziali, alberghi, edifici per uffici e magazzini, insieme alle mete turistiche preferite dalle masseetc...
Racconta nel suo lavoro metropoli come Hong Kong, Il Cairo, New York, Brasilia, Tokyo, Stoccolma, Chicago, Atene, Singapore, Parigi e Los Angeles…In una strana dicotomia ritrae i fenomeni globali e quotidiani con minimalismo riflessivo. Svela il caos e i paradossi di scorci del paesaggio urbano, -fabbriche, catene di montaggio, masse umane che si riversano sulle spiagge come le merci ammonticchiate sugli scaffali dei grandi supermercati- creando foto che sono un eco sordo della solitudine degli ultimi decenni. Fotografie grandi e audaci che sembrano romanzi, create per descrivere - e anche manipolare- con minuzia da incisore l’ aspetto artificioso della realtà. Lo spettatore di fronte alle opere di grande formato di Gursky, avrà la sensazione di “entrare” a far parte di un paesaggio, di cui nonostante la vasta moltitudine degli elementi presenti, potrà conoscere e apprezzarne tutti i dettagli. Il paesaggio desolato di “Rhine II, in cui domina un cielo grigio sul verde della laguna paludosa e rarefatta per via della nebbia è nelle parole di Gursky “un’ immagine allegorica sul significato della vita...”. In un sussurro vorrei aggiungere che " Rhine II" ricorda certi paesaggi cari a Ghirri.”




Leggendo questi articoli non voglio dirvi come la penso ma vorrei solo condividere con voi alcune domande:

- Una foto per essere equilibrata deve avere un bilanciamento dei fattori “Forme” , “Contesti” e “Contenuti”. Queste foto sono equilibrate? Può essere considerata una foto “introversa” nel senso che non può essere capita senza una descrizione?

- Ma il fattore estetico che valore ha in una foto?

- Per ottenere una critica che giustifichi un costo del genere quanto pesa il fattore “Arte” e quanto il fattore “Rapporti interpersonali” ???

- Quanto influiscono i “Rapporti interpersonali” nella fotografia amatoriale?

- Perché in molti si affannano a trovare conoscenze che permettano di far apprezzare opere che altrimenti rimarrebbero anonime?

- Se non hai le conoscenze “giuste” le tue foto sono brutte??

- Visto che i nostri gusti sono influenzati da ciò che ci circonda, possono foto passate al successo grazie ad interessi economici, influire sugli usi e costumi della società? (Per capire il senso della domanda pensate ai gusti alimentari che sono influenzati dal luogo di nascita. Difficilmente ci piacciono le cavallette che in altri paesi mangiano tranquillamente. Pensate alle mode nell’abbigliamento, a forza di essere bombardati da correnti anche discutibili piano piano ci abituiamo. E’ l’istinto di sopravvivenza che ci fa adattare al mondo che ci circonda)

- Quanto foto del genere possono “inquinare” il senso del gusto generale?

- Un’opera di qualsiasi tipo è geniale perché apprezzata facilmente da tutti. E’ un po’ come “l’uovo di Colombo” nessuno ci aveva pensato ma quando il genio esce fuori tutti riescono a percepire. Perché queste foto sono le più pagate al Mondo??

- Quante foto che corrispondano alle recensioni che ho allegato potrebbero valere più di quelle di Gursky??


Ce ne sarebbero altre ma ve le risparmio.

Ci tengo a concludere dicendo che la mia riflessione non è basata sul fatto che le foto di Gursky possano piacere o meno, ma soprattutto sul fatto che queste siano le più pagate. Questo mi lascia perplesso. Ovviamente sono solo riflessioni personali. Adesso vado perchè sento la voglia di fare due foto al supermercato. Laughing Laughing Laughing ciao.


L'ultima modifica di Carlo Longarini il Ven Gen 11, 2013 6:32 am, modificato 2 volte
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Daniele Brandolini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 8:40 am    Oggetto: Rispondi citando

ho un notevole rispetto per mia moglie che stimo,(per altri complimenti che merita sono fatti miei,e a voi non interessano).
Lo chiamata e gli ho chiesto cosa pensava di questa foto.lei ha fatto una smorfietta,come adire che non era di suo gradimento.e quando gli ho detto che è stata pagata 4.3 milioni, sbalordita ha gridato,quella cagata li.
io la penso come lei.e se qualcuno vuole comperare una delle mie ciofeche,anche alla metà,ne sarei felice. ciaooooooooooo
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In un mondo complesso dire cose facili spesso è difficile, e a volte quelle semplici risultano banali anche se sono le migliori per esprimere i propri sentimenti... dago1951
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Carlo Longarini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 9:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Daniele, complimenti per essere riuscito a leggere tutto Mr. Green Mr. Green
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Daniele Brandolini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 9:58 am    Oggetto: Rispondi citando

rispondendo anche ad alcune delle domande che fai.
le conoscenze sono importanti,ma comunque devi essere bravo.ciaoooo
Carlo:se l'argomento mi interessa non mi costa nessuna fatica.ciaoooooo
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Matteo Turina



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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 11:27 am    Oggetto: Rispondi citando

Ovviamente non posso esimermi dal citare il mio pensiero ...

Lo ammetto sono un ignorante , ma l'unica cosa bella di queste foto è la precisa suddivisione dei piani , che scusatemi se è poco altri autori in Micromosso sanno riprodurre molto bene ....

Come ben sai per me la foto ,soprattutto "99 cent" non nè originale nè bella,condivido il tuo pensiero ,probabilmente dicendo che l' "essere artista " ha un peso notevole , sul costo delle sue foto ... ma dall' altra parte qualcuno potrebbe contestarmi il fatto che "IO NON le capisco"...

Non rispondo a tutte le tue domande , ma sì i rapporti interpersonali contano eccome soprattutto a certi livelli...

Le foto di questo genere "inquinano " eccome soprattutto a certi livelli

Sui gusti personali è un mondo a parte , tu parli di cibo , ma il senso della "Cultura" e dell'"arte se studiata ed apprezzata , è universalmente riconosciuta , vedi esempio "La Gioconda" di Leonardo ...


ciao e buona Vodka a tutti ...ehm scusate buona Domenica
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Simone Bolognini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 2:45 pm    Oggetto: intervengo Rispondi citando

io non so niente di fotografia, ma vorrei intervenire, perche questi dubbi sono leciti anche nel campo dell'arte...
i libri ed i musei sono pieni di opere incomprensibili vendute o valutate a prezzi stratosferici, opere che, osservandole, si puo pensare "forse mio figlio avrebbe fatto di meglio"
ora io faccio una considerazione (senza nulla togliere ad artisti di grosso calibro) e cioè;
ci sono innegabilmente dei geni, che arrivano a livelli di astrazione tali da risultare incomprensibili, ma lo fanno attraverso un percorso (possiamo prendere ad esempio Picasso, prima del cubismo era un pittore figurativo, semplificando)
poi, ci sono quelli come Basquiat (soloo per fare un esempio ma sono poi molti altri )... uno stile fortemente suo, innegabile artista, ma arriva a sfondare quando Warrol lo lancia a livello mondiale.
Ora ripeto, io non mi intendo di fotografia e lungi da me offendere nessuno, ma a volte giudicare una foto (come anche un dipinto) dal valore commerciale è praticamente impossibile.... le giustificazioni mistico stilistiche trascendentali... poco mi convincono .......
non so se l'autore stesso delle foto sopra, abbia effettivamente pensato tutto quello che poi è stato scritto ... come spesso accade anche nell'arte, magari stava solo provando la macchinetta nuova.... sono poi altri che vedono in questi scatti cose a cui lui non pensava minimamente.. accrescendone cosi il valore...
puo essere tutto o il contrario di tutto ... ad oggi difficile saperlo, fatto sta che le foto sono state vendute a prezzi da capogiro, e che se io dico ... a me fanno ca....re verro (giustamente ) nominato incompetente... Smile))) mi consolo nel fatto di non essere solo ... Smile)) perdonate la lungaggine ma questo post era molto interessante... Smile))
un saluto a tutti Smile
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Paolo Agati



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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 2:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

allora....

le due foto mi piacciono, specie la prima. e forse, anche senza conoscerlo (non lo avevo sentito nominare prima, lo ammetto, sono ignorante), ho cercato di scattare foto alla Gurski senza saperlo.

poi...

io sono Paolo Agati, abito a Udine, non conosco critici d'arte, non partecipo a mostre ed esposizioni, non sono addentro ai circuiti artistici e via andare...

infine...

sono contento per Gurski e per il suo gallerista, ma vorrei proprio conoscere chi ha pagato quelle cifre e rifare con lui la scena di Totò che sputa in un occhio al malcapitato in "Totò a colori" (all'acquirente, non all'artista, lo scemo è chi paga quelle cifre)
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paolo agati

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Carlo Longarini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 2:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Simone hai fatto in pieno il ragionamento che volevo condividere. Il tutto non è partito da me ma dal presidente della FIAF durante il convegno. Io ho solo interpretato ed approfondito l'argomento con meno diplomazia . Ovviamente non so quali erano i suoi intenti ma i miei sono quelli di fare un ragionamento con un pò di humor ma senza falsi moralismi. E' uno stimolo a riflettere e mi piace molto come hai ragionato. Ti ringrazio per essere passato come ringrazio gli altri.

@Paolo: mi fa piacere che ci sia qualcuno a cui piacciono le foto, mi interessa il tuo parere.


Speriamo che ci sia anche qualcun altro che voglia dire la sua. Ciao.
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Paolo Agati



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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carlo Longarini ha scritto:

@Paolo: mi fa piacere che ci sia qualcuno a cui piacciono le foto, mi interessa il tuo parere.

e aggiungo che secondo me come gurski (continuo a scriverlo male, lo so, ma così lo faccio stare più vicino al suolo) ce ne sono tanti altri. e anche meglio.

come ha detto qualcuno in altre occasioni e altri contesti, un bel Triossi stampato in grande farebbe altrettanta bella figura (anzi... sicuramente di più)
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Simone Bolognini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:12 pm    Oggetto: intervengo Rispondi citando

Carlo, il fatto che noi comuni mortali, non riusciamo a capire certe cose, certi "valori commerciali" non significa che siamo effettivamente incompetenti... in anni di studi artistici (visto che ritengo la fotografia una forma d'arte) ho avuto un solo insegnante che ha effettivamente ammesso la realta delle cose, e cioè che i critici possono inventarsi mille motivazioni, vedere mille geometrie in certe immagini o in certe scelte, ma non significa siano quelle giuste, quelle a cui l'artista ( o il fotografo in questo caso) ha effettivamente pensato, e per questo sono tutte emerite boiate... (sempre con rispetto) ... un opera è cio che ci trasmette... oltre alla innovazione che porta al suo tempo
questo fotografo sarà stato il precursore dei tempi in caso di fotoritocco, come ho letto sopra, ma per il resto
credo piu ad un "toh guarda che riflessi oggi il fiume..." passando di corsa e.. clik
oppure proprio una foto fatta per vedere se riusciva a togliere la fabbrica di sfondo
il genio lavora per se ed è difficile sapere a cosa pensa... a noi non resta che il gusto puramente personale....
certo facile fare cio che piace alla maggior parte delle persone... alla massa... dare al pubblico cio che vuole, ma da qui nasce la scelta ed il percorso... e da qui ci si differenzia...
faccio miei i miei dubbi ed i tuoi ragionamenti, ma non possiamo che scherzarci su Smile ....
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gio4peace
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Partecipo alla discussione perchè ho apprezzato l'appassionato intervento di Carlo, a cui faccio i miei complimenti, anche per la chiarezza espositiva e l'ironia che ha saputo dosare bene.Circa i quesiti che lui pone, non essendo ancora, ahimè, esperto e "studioso" della fotografia in quanto forma di espressione o artistica, penso di avere individuato un punto in questo discorso, e cioè, il valore commerciale di queste foto. E' questo che ha fatto scattare tutte le considerazioni e le opinioni perchè altrimenti, credo, queste due foto, sarebbero passate quasi inosservate o quanto meno non avrebbero il clamore che hanno.
Mi viene da dire una cosa banale, ma di più non credo di poter dire, e cioè, parafrasando una nota battuta di Humpry Bogart sulla stampa: "è il mercato, bellezza". Non ci fossero quelle cifre ogni nostro discorso sarebbe forse meno appassionato e attento, ma finchè varrà la legge del mercato dovremo rassegnarci a vedere pagati carissimi capi di abbigliamento "firmati" e che magari a noi, appunto, danno un effetto di evacuazione corporale....è il mercato....


L'ultima modifica di gio4peace il Dom Gen 06, 2013 3:38 pm, modificato 1 volta
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Felice La Porta
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quasi mi commuovo a leggere di genio, di arte etc.
Arte e mercato dell'arte sono cose totalmente diverse. Non conosco il fotografo di cui si parla, ma dopo aver visto queste due foto non perderò tempo cercando di conoscerlo meglio: le due foto non sono male, ma sono alla portata di chiunque prenda in mano una fotocamera per la seconda volta e lasciate perdere l'uovo di Colombo, che Colombo a fatto qualcosa che in bene o in male a cambiato il corso della storia.
Ovvio che se trovassi qualcuno che mi offrisse dei soldi, tanti, per le mie foto, non lo sconsiglierei certo dall'acquisto e quindi nulla da eccepire sul fotografo.
Ma probabilmentedi questi soldi a lui ne andrà una parte relativamente piccola se è ancora in vita; se non lo è capite bene che non vedrà neanche un cent di questi dollari.
Potrei dire che la mia riprovazione, il mio disprezzo vanno a critici e galleristi, ma sarebbe gratuito: queste persone godono è vero della mia peggiore opinione nei loro confronti, ma tuttavia fanno il loro lavoro e se trovano dei cretini che li assecondano e si lasciano spennare bene fanno a farlo; tanto i cretini i soldi che si fanno portare via mica li hanno sudati ne ci devono mangiare o mandare i figli a scuola. Quindi come vedete tutto per loro- il cerchio di amanti dell'arte- scorre liscio, solo noi stiamo a farci delle menate per le loro menate.
Se vi piace fare fotografia, fotografate senza preoccuparvi di tizio o caio perché tanto non centrano niente con quello che facciamo noi, se invece cercate il successo non preoccupatevi di quello che fate, non conta assolutamente niente, ma preoccupatevi di trovare un abile mercante che vi darà le briciole finché siete in vita per poi prendere lui il grosso quando sarete iti.
tutto ciò è ovvio che non vale solo per la fotografia, ma per tutto quanto fa spettacolo.
ciao


L'ultima modifica di Felice La Porta il Dom Gen 06, 2013 4:28 pm, modificato 1 volta
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Vania Paganelli



Registrato: 11/02/09 14:10
Messaggi: 238

MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per dare una spiegazione sul valore monetario che hanno acquisito bisognerebbe avere delle conoscenze approfondite per quel che riguarda il mercato dell'arte e il sistema che lo muove (che poi non è detto si muova principalmente verso l'arte stessa), altrimenti è come parlare di spread senza
masticare argomenti di finanza.
Il discorso vale per me ovviamente, per dire che non ti saprei rispondere. Tempo fa però, Gianni intervenne su un mio quesito e cercò di darmi una risposta riguardo a come funziona quel mercato.
Non è che mi sorprese enormemente, ma un pezzetto d'idea che avevo in proposito, posso dire che cedette.
D'altronde, se tutto ciò esiste da sempre anche nel campo di un'arte a larga diffusione come la musica (pensiamo alle case discografiche, la scelta del manager, il talent scout etc..) e che non tutto, ma molto dipende dal trovarsi con la persona giusta al momento giusto, viene da sé fare un confronto con la fotografia, la pittura, la letteratura...
C'è da dire, giusto per correttezza e per non guardare le cose solo da una parte, che per giudicare un artista non prenderei solo due fotografie nel mucchio.
Forse c'è bisogno di valutare il percorso a 360°, che è poi quello, a mio parere, che determina un artista.
Una foto "giusta" ogni tanto (anche esteticamente più appagante delle suddette di Gursky), una qua una là, senza una struttura solida e una strada ben precisa percorsa, magari fa la differenza.

Quanto conta l'estetica in una fotografia ?
Tra i fotoamatori secondo me molto, ma spesso è quel tipo di estetica quasi ruffiana (sperando si capisca cosa intendo per "ruffiana") e da cui non tutti sappiamo ancora staccarci (mi metto in prima fila e avendone preso coscienza mi sta anche un pò stretta a dire il vero).
_________________
Vania Paganelli
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Carlo Longarini
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MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 3:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tutti commenti che mi piacciono, che condivido e che sono complementari.
Bravi bravi, mi confortate.
Grazie di esservi aperti in questa discussione. Per me è molto stimolante.
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Felice La Porta
Ospite





MessaggioInviato: Dom Gen 06, 2013 4:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

La dinamica del mercato discografico come di quelli cinematografico e letterario è, a mio avviso, assai diversa da quello dell'arte da galleria d'arte.
Il primo si basa su grandi numerie e non costituisce, ne potrebbe costituire, una forma di investimento finanziario se non di modesta entità relativamente al modesto valore degli oggetti replicati migliaia o miioni di volte.
Il secondo, elitario, si fonda poco sulla passione pura di collezionisti mossi dall'amore per l'arte e molto dal desiderio di lucrare e di esibire staus symbol, della maggioranza dei partecipanti a tale circolo esclusivo.
La sola cosa che conta in questo mercato è il valore monetario che arbitrariamente viene assegnato alle cose e niente altro conta, come sopra splendidamente dimostrato.
Per giustificare tale evidente stortura dei valori umani, in un rigurgito poco credibile quanto estemporaneo di dignità, si cerca con voli pindarici di dare valore soggettivo inventando fantasiosi messaggi, simbolismi e percorsi di crescita e maturazione, ma tutto questo ha un solo fine il cui nome è: soldi!
La verità è che esistono cose belle è cose brutte, che non tutti sono capaci di concepire e di comprendere il bello e che siccome bisogna mangiare-e non solo- qualcosa bisogna inventarsi.
E' un po come usare la fotografia in modo improprio per fare cose che non si è capaci di fare con altri mezzi.
Ciao
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