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PF: Giorno della Memoria di Paolo Bini

 
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Registrato: 22/07/07 07:04
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MessaggioInviato: Dom Gen 29, 2012 7:02 am    Oggetto: PF: Giorno della Memoria di Paolo Bini Rispondi citando

Riceviamo e pubblichiamo questo lavoro di Palo Bini

le parole che lo accompagnano:
27 gennaio giorno della memoria



Il 24/01/2012 sono stato a Dachau, vicino Monaco, il primo campo di concentramento costruito dai Nazisti , sarà stato che non essendo un periodo turistico ero uno dei pochi visitatori, sarà che ci sono stato da solo avendo la possibilità di assimilare ciò che vedevo ma è stata una esperienza sconvolgente, tornato a casa ho provato a descriverla.



A circa 15 km a nord-ovest di Monaco si trova un paese, Dachau, che vanta una storia millenaria strettamente legata ai conti di Dachau, antenati dei Wittelsbach, che per secoli la governarono dalle sontuose stanze del palazzo che domina il paese.

Il 21 marzo del 1933 inizia per la città il periodo più buio e drammatico di tutta la sua lunga esistenza: nel "Münchner Neuesten Nachrichten" apparve con una freddezza agghiacciante questa notizia firmata da Heinrich Himmler, Presidente della Polizia della città di Monaco:

Mercoledì 22 marzo 1933 verrà aperto nelle vicinanze di Dachau il primo campo di concentramento. Abbiamo preso questa decisione senza badare a considerazioni meschine, ma nella certezza di agire per la tranquillità del popolo e secondo il suo desiderio.

La prima costruzione del campo era una fabbrica di munizioni, costruita durante la prima guerra mondiale e ampliate nel '37-'38, periodo in cui furono costruite le nuove baracche, l'economato e i vecchi capannoni per le munizioni vennero trasformati in officine.

Il campo di concentramento formava un rettangolo di circa 300 metri di larghezza e 600 metri di lunghezza. Ad ovest era situato il campo d'istruzione delle SS dal quale partiva una larga strada asfaltata al termine della quale era situato il "Jourhaus", l'edificio di guardia del comandante del campo. Il cancello, caratterizzato da una pesante inferriata, portava la scritta: "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi).

Nel campo c'erano poi il "bunker" (la prigione del campo dove i prigionieri dovevano stare fermi in piedi per molte ore anche solo per un minima colpa), il piazzale dell'appello dove ogni giorno, alla mattina e alla sera, si svolgeva l'appello generale dei detenuti, la cantina-bar dove si potevano comprare sigarette e ogni tanto anche alimentari come marmellata di rape, pasta di avena e cetrioli. Da citare ancora il "museo" dove venivano conservate figure in gesso dei prigionieri caratterizzati da particolari menomazioni fisiche o addirittura venivano mostrati e anche percossi pubblicamente dei detenuti importanti come il vescovo Kozal, politici, artisti, nobili, tra i quali i duchi di Hohenberg, figli dell'Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco assassinato a Sarajewo nel 1914.

Le baracche erano divise in categorie: la baracche di sinistra erano destinate ai prigionieri lavoratori, le baracche destinate ai malati messi in quarantena perchè invalidi, malati di scabbia e di tifo. La baracca n° 15 era detta "della compagnia di punizione" perchè destinata ai prigionieri, perlopiù ebrei, a cui erano riservate le punizioni più severe.

Inizialmente il campo di Dachau era stato progettato per ospitare circa 5.000 detenutima a partire dal 1942 il numero non scese mai al di sotto di 12.000: il grande aumento avvenne quando, nel 1938, iniziarono ad arrivare i primi ebrei tedeschi che si aggiunsero ai comunisti e ai dirigenti socialisti che arrivarono già nel 1933.

I primi ebrei che arrivarono nel campo ebbero la possibilità, dopo un breve permanenza, diemigrare in altri paesi soprattutto se consegnavano tutti i loro beni ai nazisti. Dopo l'annessione dell'Austria e la conquista della Cecoslovacchia la situazione peggiorò: nel1940 iniziarono ad arrivare gli ebrei residenti in questi due paesi e anche un grande numero di ebrei polacchi, che costituirono la maggioranza dei prigionieri.

Riprendendo la visita del campo ci si trova di fronte ai luoghi della morte: il forno crematorio e la camera a gas. Inizialmente una baracca in legno, il forno crematorio del campo venne costruito come appare oggi da alcuni detenuti al qualche avevano insegnato il mestiere di muratore. Collegata con il forno crematorio era stata costruita una camera a gas, che non ha mai funzionato. Al crematorio venivano solo portati i prigionieri morti per essere bruciati; nonostante questo 3.166 detenuti di Dachau morirono asfissiati dal gas a Hartheim, presso Linz in Austria, dove vennero portati in speciali convogli tra il 1942 e il 1944.

Il bilancio dei prigionieri di Dachau è impressionante. Il totale dei detenuti passati a Dachau - alcuni rimasero fino alla liberazione del campo, altri invece vennero trasferiti in altri campi di concentramento, molti morirono prima della liberazione - è di 206.206anche se la cifra non è del tutto certa in quanto molti prigionieri non vennero registrati o si prese il numero di altri prigionieri. Il numero dei morti è di 30.000 circa: 27.500 morti durante la prigionia e 2.000 dopo la liberazione.
Pochi giorni prima della liberazione, avvenuta il 29 aprile 1945, il numero di detenuti era di 67.665 (30.442 nel campo centrale di Dachau e 37.223 nei campi filiali, sorti intorno al 1942). Gli italiani erano 3.388.

(Tratto da tuttobaviera.it)


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gio4peace
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MessaggioInviato: Dom Gen 29, 2012 9:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Paolo, anche io ho visitato dachau in due gite scolastiche ed entrambe le volte son rimasto impressionato, soprattutto dalla vastità del luogo, quasi a sottolinearne l'enorme orrore...ai ragazzi han fatto provare alcune piccole esperienze come quella di stare in piedi ammassati nelle baracche o nelle cosiddette camere per la puzia personale....
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Paolo Bini
Ospite





MessaggioInviato: Dom Gen 29, 2012 10:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Anche per me è stata la seconda volta, ma questa volta mi ha proprio come dire "impressionato" ci sono andato all'apertura per poter vedere il filmato che trasmettono in Italiano solo alle 10,30 del mattino, data la bassa stagione mi sono trovato solo nel grande cinema a vedere quelle scene che non sono i soliti film, come La vita e bella, ecc. ecc. non sono costruite ad ock, ma sono i filmati dei primi alleati che sono arrivati a vedere quell'orrore. In Germania nelle scuole è obbligatorio fare la gita a Dachau, proprio per mantenere la memoria, infatti gli unici miei compagni di visita, erano alcune scolaresche, molto provate e attente ad ascoltare i loro accompagnatori.
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ivana triossi
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MessaggioInviato: Lun Gen 30, 2012 5:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

un reportage fatto davvero bene....
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raffaele rossiello
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MessaggioInviato: Mar Gen 31, 2012 5:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Drammatico - come deve essere il giorno della memoria.
Ottimo lavoro.

Raffa
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bagdesign



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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2012 4:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti, un bel reportage, intenso...
Il BN drammatico, quasi grafico, mi piace anche se alcune foto le trovo troppo scure, ma si sa il BN -soprattutto- va giudicato in stampa.
_________________
bag - http://www.albertogianfrancobaccelli.it
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Susanna Bertoni



Registrato: 31/01/10 06:51
Messaggi: 2249
Residenza: Livorno

MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2012 10:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

E' il BW ed il tipo di inquadratura che rende vero questo lavoro... probabilmente molto sentito...

Susanna
_________________
http://susannabertoni.it
http://susannabertoni.blogspot.it (paesaggi)
http://susannaphotographer.blogspot.com/
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Carlo Longarini
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MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2012 4:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paolo hai fatto veramente un bel lavoro. Di "reportage" se ne vedono molti ma il tuo ha anche un senso di esistere. Peccato che le foto sono poche. Mi complimento ancora. Ciao.
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Gubertini John
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Registrato: 22/03/10 06:30
Messaggi: 185

MessaggioInviato: Mer Mar 14, 2012 8:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Il ricordo che ho di quel luogo (non luogo) è il silenzio che regnava tra i visitatori, si sentivano solo le guide che spiegavano quello che era successo all'interno. Un segno questo di rispetto per la sofferenza passata e nello stesso tempo d'incredulità nei confronti delle atrocità perpetuate.
Queste tue immagini mi riportano dentro quel silenzio.
Per non dimenticare mai !
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Luigi Bianconi
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MessaggioInviato: Mer Mar 14, 2012 2:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Che dire, Paolo...
Si osserva in silenzio, si riflette.
E io credo non sia stato facile da nessun punto di vista questo lavoro che ci mostri e che ci ricorda e ci parla dell'orrore di cui siamo capaci. Scrivo "siamo" non a caso...
Un caro saluto.

gigi
_________________
gigilagrange
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Paolo Bini
Ospite





MessaggioInviato: Mer Mar 14, 2012 3:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

è si ragazzi, un posto allucinante, non per ciò che si vede ma per l'aria che si respira, come dice John il silenzio irreale anche se come ho già detto è sempre pieno di scolaresche dato che in Germania è obbligatorio per le scuole fare gite nella memoria.
@Luigi, è vero non siamo capaci di imparare.

Paolo
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