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Condizionamento mentale e sua influenza nella fotografia
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Autore Messaggio
Stefano Landi



Registrato: 22/05/08 17:33
Messaggi: 453
Residenza: LIGURIA

MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 10:47 am    Oggetto: Condizionamento mentale e sua influenza nella fotografia Rispondi citando

Se domandassimo a 100 persone adulte se si sentono condizionate dai media, soprattutto per quanto riguarda l'ambito acquisti, moda etc, sicuramente la maggior parte ci risponderebbe di no, con un pò di sdegno, come a significare che solo gli sciocchi si lasciano influenzare con facilità. In realtà il problema è che il condizionamento avviene a livello inconscio, pertanto non consapevole, in ognuno di noi, volente e nolente. Siamo condizionati dalla nascita, prima dai genitori, poi dall'ambiente e poi, inevitabilmente, dai media che oggi come oggi scaricano quotidianamente milioni di messaggi più o meno espliciti che influenzano praticamente ogni nostra scelta o stato d'animo. Armi di persuasione di massa, per far si che ci si senta più o meno adeguati a questa società a seconda che si facciano determinati acquisti oppure scelte di vita , che si abbia un certo tipo di lavoro, un certo stato sociale, il tutto con un unico fine : alimentare l’industria del consumo a vantaggio delle multinazionali internazionali. Questo il grande pregio della globalizzazione.
Triste ma drammaticamente reale.
Quindi quanto siamo " autentici" nel proporre la nostra immagine del mondo attraverso la fotografia? Quanto il visto e rivisto direttamente od insufflato nel nostro cervello a livello subliminale incide sulla nostra proposta di fotografia? Parecchio direi, anzi, troppo. Noi proponiamo inevitabilmente ciò che già abbiamo in un qualche modo assimilato, anche perchè ciò che non si conosce appare come invisibile ai nostri occhi. Solo attraverso un profondo percorso di conoscenza di se unite ad una continua ricerca del reale svincolato dagli stereotipi che ci vengono proposti ci può aiutare ad avere quel briciolo di originalità che sempre chiediamo agli artisti ma che spesso non riconosciamo quando l’artista in questione è talmente avanti ( svincolato appunto dagli stereotipi della società in cui vive ) da non venire capito ma anzi deriso per le sue proposte troppo azzardate.
Giusto cercare una personalizzazione, ma perché sia genuina e produca qualcosa di sinceramente originale occorre che sia frutto di un lento e consapevole percorso che porti a riconoscere i propri limiti ( dovuti appunto al condizionamento ) e conduca ad una espressività che non tema valutazioni di giudizio esterne : ciò che verrà fatto sarà perché piace a noi, perché questo risultato consente di esprimerci, di portare aventi la nostra visione e non per compiacere altri al fine di ottenere la loro approvazione.
La valutazione di un opera, ad esempio di una fotografia, senza la conoscenza attenta del suo autore, del suo blackground culturale potrerà inevitabilmente l’osservatore a fare valuazioni in base a criteri estetici consolidati da secoli, pertanto, inevitabilmente, verrà applaudito ciò che rispetta determinati canoni e dileggiato chi se ne discosta.
Ora la mia domanda è : chi tra le migliaia di sconosciuti ha il coraggio di andare per la propria strada fregandosene dei giudizi altrui che se positivi potrebbero portarlo al successo?
Credo che questo sia il grande limite della maggior parte di noi : tendere ad accontentare, a compiacere per acquistare visibilità, non accorgendoci che in questo modo finiremo inevitabilmente confusi tra i tanti propinatori di immagini tutte inevitabilmente uguali
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A cosa serve la profondità di campo se non c'è altrettanta profondità di emozioni ? ( Eugene Smith )

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Willard



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Messaggi: 245

MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 11:52 am    Oggetto: Rispondi citando

Sottoscrivo anche le virgole.

Aggiungerei solo all’ultimo tuo pensiero l’esistenza della tendenza del sentire bisogno e appartenenza ad un coro: se questo comporta cantare senza sapere o, alla meglio, storpiare ciò che si canta poco importa: l’importante è appartenere al branco o gregge che dir si voglia. ( vedi i vari osanna ai vari guru ( passati e presenti ) oggi di moda )
( di consolante, se consolante lo è , è che tutto ciò che dici non è un esclusiva del mondo della fotografia Laughing )

( questo fenomeno mi richiama ricordi fanciulleschi di messe dette in latino, prima del Concilio, cui buona parte , io compreso, non sapeva ciò che stava dicendo e storpiando, per di più partecipante non per convinzione ma per convenienza o scaramanzia )

Complimenti per le riflessioni e idee che porti avanti.

Con stima.

Alessandro Wink
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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 12:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

... buon anno willard
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Willard



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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 2:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
... buon anno willard


... ok buon anno Torkio ( ma che c'azzecca col topic ? )
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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 2:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

ogni tanto mi piace andare off topic
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Luigi Bianconi
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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 5:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Un bel ragionare.

Buon anno, Stefano, Antonio e Willard...
Vado anch'io un po' fuori topic...

Gigi
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Angelo Zzaven



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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 8:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

... complimenti per questa lucida riflessione, che apprezzo e sottoscrivo...
auguri a tutti

Angelo
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Adolfo Aievoli



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MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 8:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sottoscrivo dall'inizio alla fine tutto cio' che hai scritto Stefano.
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giannimazzesi



Registrato: 10/03/09 08:36
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Residenza: Ravenna

MessaggioInviato: Lun Gen 02, 2012 11:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sono d'accordo anch'io, Stefano.
Spero serva ancora una volta da primario stimolo al confronto, a quanti deviano il loro percorso soltanto in base a ciò che vedono esposto e sentono dire attorno a loro.
Avanti col coraggio di dire e essere quello che si è.
Avanti con i confronti, le letture, i dubbi e l'approfondire.
Avanti con gli "insuccessi" e le ricerche che poi rimarranno nel tempo.
Spero che le scelte da home e da esposizione siano sempre più coraggiose, magari spesso anche impopolari.
Ecco quello che vorrei fosse la fotografia: una scelta coraggiosa e impopolare.

Ciao!
Gianni Laughing
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Susanna Bertoni



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Messaggi: 2249
Residenza: Livorno

MessaggioInviato: Mar Gen 03, 2012 6:21 am    Oggetto: Rispondi citando

Sottoscrivo, con una firma leggibilissima, il post di Stefano ed il Gianni-pensiero...anche se mi rendo conto delle difficoltà...

Susanna
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Antonio Perrone Torkio
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Messaggi: 7912
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MessaggioInviato: Mar Gen 03, 2012 8:54 am    Oggetto: Rispondi citando

sono d'accordo con Stefano ad avere coraggio ma c'è da dire anche un'altra cosa, sulle community si affacciano non solo fotoamatori navigati, ma anche gente alle prime armi e questo porta necessariamente a "guardare", "emulare" quelli più bravi... è inevitabile a parer mio.
Io ho cominciato cosi, guardando le foto degli altri più bravi ...

non è escluso che qualcuno possa byepassare questo passaggio, se è in possesso delle doti necessarie...
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giannimazzesi



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Residenza: Ravenna

MessaggioInviato: Mar Gen 03, 2012 9:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Condivido anche il tuo pensiero Antonio, ma da quando riprodurre un immagine è diventata la cosa più semplice del mondo, perchè in ogni cellulare è insita una macchina che serve a tale scopo, oltre a miliardi di macchine di ogni tipo, si deve evidenziare sempre questa differenza:
fare fotografia non è registrare un immagine.
La prima questione da porsi è questa, altrimenti continuiamo a farci del male, come diceva il buon Moretti.
Significa che non si deve forzatamente istigare qualcuno a postare ogni immagine registrata su di un apparecchio ma fare in modo che il percorso porti alla consapevolezza di volere postare e quindi trasmettere ad altre persone qualcosa che porti significato e significante, qualsiasi essi siano.
Allora possiamo considerarla fotografia e opera d'arte poi.
Come principiante si deve provare, studiare, vedere e poi progettare, sbagliare e poi immettere le proprie scelte fotografiche al mondo, mentre mi pare che ultimamente ci sia un istinto compulsivo a mostrare, a farsi vedere come in un qualsiasi social network.
Sinceramente le foto di auguri, saluti e cose varie vanno benissimo se messe in certi forum, ma perchè postarle in un sito come questo, dato che resteranno nella memoria come "foto di un momento" senza mai passare al senza tempo, all'universale?
Il massimo rispetto per le foto di casa, di amici, di parentele varie ma sono foto da cassetto o da social network, quello è il posto, se non hanno una effettiva progettualità, non vi pare?
C'è un luogo giustamente dove divertirsi e un luogo dove prendersi cura della propria anima: io preferisco il secondo, perchè la chiamo fotografia.

Ciao,
Gianni

Laughing
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Matteo Turina



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Messaggi: 788

MessaggioInviato: Mar Gen 03, 2012 2:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

giannimazzesi ha scritto:
Condivido anche il tuo pensiero Antonio, ma da quando riprodurre un immagine è diventata la cosa più semplice del mondo, perchè in ogni cellulare è insita una macchina che serve a tale scopo, oltre a miliardi di macchine di ogni tipo, si deve evidenziare sempre questa differenza:
fare fotografia non è registrare un immagine.
La prima questione da porsi è questa, altrimenti continuiamo a farci del male, come diceva il buon Moretti.
Significa che non si deve forzatamente istigare qualcuno a postare ogni immagine registrata su di un apparecchio ma fare in modo che il percorso porti alla consapevolezza di volere postare e quindi trasmettere ad altre persone qualcosa che porti significato e significante, qualsiasi essi siano.
Allora possiamo considerarla fotografia e opera d'arte poi.
Come principiante si deve provare, studiare, vedere e poi progettare, sbagliare e poi immettere le proprie scelte fotografiche al mondo, mentre mi pare che ultimamente ci sia un istinto compulsivo a mostrare, a farsi vedere come in un qualsiasi social network.
Sinceramente le foto di auguri, saluti e cose varie vanno benissimo se messe in certi forum, ma perchè postarle in un sito come questo, dato che resteranno nella memoria come "foto di un momento" senza mai passare al senza tempo, all'universale?
Il massimo rispetto per le foto di casa, di amici, di parentele varie ma sono foto da cassetto o da social network, quello è il posto, se non hanno una effettiva progettualità, non vi pare?
C'è un luogo giustamente dove divertirsi e un luogo dove prendersi cura della propria anima: io preferisco il secondo, perchè la chiamo fotografia.

Ciao,
Gianni

Laughing


carissimo Gianni sai che stimo ed apprezzo il tuo pensiero e le tue opere,però non condivido appieno le tue parole soprattutto nell'ultima parte dove scrivi
"Il massimo rispetto per le foto di casa, di amici, di parentele varie ma sono foto da cassetto o da social network, quello è il posto, se non hanno una effettiva progettualità, non vi pare?"
un pò generalista non credi ?forse la bravissima Ivana non fotografa la sua quotidianità ,portando un bel percorso progettuale ? a me pare dì sì e con uno stile molto particolare ,forse che la mia passione non sia nata dalle foto dei miei figli ..i quali sono ancora grande fonte di ispirazione...(la foto portata in mostra a Lucca è mia figlia e la sua bisnonna.....)
da una parte hai ragione ma a volte i progetti vengono fuori anche in corso d'opera....non massacrare a priori certi tipi di fotografia che ad un'autore servono anche per confrontarsi e crescere anche nelle sue banalità

con affetto e stima tuo Matteo
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giannimazzesi



Registrato: 10/03/09 08:36
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MessaggioInviato: Mar Gen 31, 2012 4:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

A mò di riflessione aprite il link sotto...
A me non piace a priori scattare a determinate persone ma che non si possa per legge mi pare davvero di taglio censorio e retrogrado.
Siamo su di un filo sottile, tra buonismo (che non porta lontano), privacy (violata costantemente da ogni videocamera montata e non solo) e censura di non potere mostrare certe cose che accadono in strada ogni giorno.
Nascosta dietro a queste tre cose, c'è un divieto che potrebbe essere applicato alla maggior parte delle foto scattate.
Se fotografiamo un mendicante per strada non si può, se invece lo facciamo con un pastore sardo affamato si può? Sono entrambi poveri.
In india non si potrebbe fotografare il 70% della popolazione... mah...

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/31/news/no_alla_pubblicazione_foto_mendicanti_mortificano_chi_chiede_elemosina-29085957/?ref=HREC2-34

Ciao!
Gianni Laughing
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bagdesign



Registrato: 05/12/06 05:26
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Residenza: Lucca

MessaggioInviato: Mar Gen 31, 2012 4:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tanto per riflettere...
Caro Giannetto, come ti sentiresti tu se un giorno scoprissi che su i quotidiani ci sono foto tue che, costretto per varie cause derivanti da vicissitudini sfortunate a chiedere l'elemosina, ti prostri e ti genufletti, con abiti sporchi e sdruciti e con l'espressione supplichevole tendi le mani ai passanti distratti e quasi schifati??
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