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Marco Furio Perini SOCIO SOSTENITORE

Registrato: 20/03/08 17:38 Messaggi: 1530 Residenza: Torino
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Inviato: Ven Mag 20, 2011 12:09 pm Oggetto: "Omar", di Giuseppe Bartuccio |
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Questa la foto di Giuseppe in galleria:
http://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-79366
Con un pizzico di intuizione, o di immaginazione, si potrebbe dedurre che Omar è un ragazzo addetto alla gestione di un piccolo hotel cubano. O di una tavola calda. O di un bar. O comunque di un esercizio aperto al pubblico. Oppure, al contrario, un semplice cliente di passaggio in un esercizio pubblico. Lo suggeriscono il bancone su cui si appoggia per consumare il suo pasto, la saliera (che sale probabilmente non contiene, propendo per una salsa piccante tipicamente caraibica), quelle poche cose appese al muro dietro di lui, la radio in bella vista là nell'angolo, che preferisco immaginare accesa a diffondere languide musiche cubane. Il suo abbigliamento (o la sua divisa se si preferisce) suggerisce una occupazione abituale più che dignitosa, dove la "bella presenza" ha la sua importanza: non dico elegante, ma sicuramente curato, pulito con il bianco fresco di bucato e ben stirato del camiciotto.
Fin qui la connotazione fotografica di un luogo, di un contesto, di un ambiente. Cose che non bastano ovviamente per fare una "bella" fotografia compiuta. Una bella fotografia, per poter essere definita tale, necessita di qualcosa in più. Quel qualcosa capace di "parlare" a chi la guarda, o di sussurrare, o di suggerire. In altre parole, di emozionare per la sua capacità di cogliere quell' attimo risolutivo, quel particolare significativo, quel "punctum" che è il vero fulcro espressivo dell'immagine pur interagendo armonicamente con ogni altro elemento compositivo della stessa. Ed il punctum a mio avviso qui è proprio l'espressione, l'atteggiamento dell'uomo. Chino sul piatto, ma non per questo particolarmente interessato al cibo. Il suo pensiero pare essere altrove. E la sua solitudine aiuta questo malinconico scivolare della mente in luoghi altri. Dove e perchè ovviamente non ci è dato di sapere, la fotografia non ha il compito nè la presunzione di indagare, scrutare il pensiero dei suoi soggetti. Ha però, tra tanti altri, il compito di offrire un indizio, un suggerimento, uno stimolo intellettuale soprattutto al nostro di pensiero. Al pensiero anzitutto di chi la fotografia la fa, e poi di chi la fruisce, la osserva, la ammira incondizionatamente oppure la detesta fortemente. E Giuseppe, a mio parere, è un fotografo che si fa ammirare. Perchè è nella sua indole fotografica questo modo garbato di avvicinarsi ai suoi soggetti mai banali. E questo suo saperci parlare ogni volta attraverso la bellezza spontanea delle sue immagini, sempre colme di umanità autentica.
Marco. |
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Luigi Bianconi SOCIO SOSTENITORE

Registrato: 06/08/09 14:02 Messaggi: 1197 Residenza: Brescia
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Inviato: Ven Mag 20, 2011 2:36 pm Oggetto: Omar |
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Due parole ben dette e ben spese.
Ammiro l'autore della fotografia e l'estensore della bella prosa!
gigi
..e sempre viva micromosso! _________________ gigilagrange |
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Giovanni Pandolfi

Registrato: 09/10/10 07:54 Messaggi: 200 Residenza: Ercolano
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Inviato: Ven Giu 24, 2011 11:11 am Oggetto: |
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Parole spese bene per una foto particolare, le parole che Marco dedica alla foto e sopratutto all'autore mi sembrano perfettamente calzanti. E' sempre un piacere entrare, attraverso una foto, nei pensieri/intenzioni dell'autore, è un piacere se lo si fa con una propria lettura o semplicemente lasciandosi sedurre da quella di uno di cui si ha stima e condivisioni d'intenti.
Bella foto, altrettanto significativa e calzante la lettura.
Gio. |
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