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[Paola Congia]

[Chiara Lana]

quello che ho visto a Orgosolo a fine maggio era un miliardesimo in meno rispetto a quello che ci mostri in questo tuo lavoro accuratissimo! un'immagine più bella dell'altra. congratulazioni vivissime Paoletta!!!

[angelo trapani]

E' stata una bellissima esperienza visiva Paola, me la sono goduta fino in fondo al buio e in silenzio... come poche volte mi è stato possibile fare.

Guardando il video ci si accorge di tutto l'amore che hai messo nel raccontarci della tua terra, di quanto molte realtà sarde siano simili a quelle di alcuni paesi dell'entroterra siciliano e di quanto queste siano paragonabili tra loro non solo per semplici analogie ma sotto moltissimi aspetti concreti. Tradizioni secolari, architetture rurali, paesaggio, atmosfere, culture, vicissitudini. Per non parlare del lavoro nei campi, delle tradizioni contadine e delle sofferenze dei lavori più duri... tra i quali quelli in miniera: il carbone... lo zolfo e il salgemma per noi siciliani. Attività che hanno sfiancato e a volte ucciso i nostri padri, i nostri nonni e che hanno accomunato in un un destino spesso poco felice non pochi sardi e non pochi siciliani. Vicissitudini che nei muri di Orgosolo sono state meravigliosamente illustrate, come in un libro aperto, da quei murales che rappresentano il sunto della memoria storica di quei luoghi, delle tradizioni e anche di quelle sofferenze.

Non posso che complimentarmi per questa tua realizzazione che parla della tua terra e delle sue tradizioni usando meravigliosamente il linguaggio semplice e immediato delle immagini. Un coinvolgente racconto ricco di spunti per nuove storie da narrare che, sono certo, saprai cogliere e approfondire in futuro, continuando a metterci quell'amore che nettamente si percepisce attraverso le tue foto.

Un abbraccione, Angelo
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La strada è quel teatro naturale dove ogni giorno va in scena la vita; palcoscenico di quella commedia dove tutti noi diventiamo attori... a volte protagonisti

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www.angelotrapani.altervista.org - http://angelotrapani.wordpress.com/

[Paola Congia]

Grazie mille per la vostra attenzione, Chiarina e Angelo

[Elvira M. Forte]

Paola, è veramente un ottimo lavoro. Molto coinvolgente anche per chi non conosce affatto la Sardegna come me. Sottoscrivo le parole di Angelo, non saprei esprimermi meglio.

(Ma le donne vestono davvero così quotidianamente?)

[Gianni Di Gaddo]

Ottimo,merita una ricerca più completa e approfondita;
mi piace in molte immagini,la connessione proprio visiva,tra il rappresentato sul muro,che spesso rimanda al passato,e l'attuale esistente,che ne discende quasi direttamente.I miei complimenti.

[Paola Congia]

Grazie Elvira. Molte donne dell'entroterra sardo, soprattutto le più anziane, usano ancora vestirsi così, di scuro, con il fazzoletto annodato sopra il mento. E' curioso vederle passare in mezzo alle ragazze con i pantaloni a vita bassa e l'ombelico in vista
Grazie anche a te Gianni: ci sarebbero molti aspetti da approfondire. Il poco tempo a disposizione mi consente di vivere queste realtà dell'interno più da turista che da "reporter"
Quali, nell'eventualità che mi capiti di fare nuovamente un'escursione in Barbagia, ti paiono gli aspetti più interessanti per un approfondimento?
Ciao

[giulia berardi]

Cara Paola,
sono finalmente riuscita a vedere i tuoi video! Complimenti, molto belli! Quello dei muri di orgosolo mi ha riportato a casa:) grazie.
Ma sei una donna super tecnologica, io solo per riuscire a vederlo ci ho messo 24 ore!!!!!!!!!!!!
Ciao, Giulia
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Giulia Berardi

[Paola Congia]

Grazie Giulia,
io super tecnologica ??? ???
Felice di averti regalato un pezzetto di " casa"
Ciao
Paola

[Luigi Bianconi]

Ora posso andare a nanna contento davvero. Immagini volti luoghi parole di una terra magica resi da un'anima grande.
Ci tornerò.
gigi
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gigilagrange

[Gianni Di Gaddo]

La domanda che mi fai è complessa,come complessa la risposta,e non so se posso dartela.
Io non conosco la Barbagia,non saprei che dirti;
ma un aspetto da trattare ,che rimarrebbe anche come documento,sarebbe proprio il divenire del tessuto sociale,cioè il cambiamento.
Forse difficile esprimerlo fotograficamente,perchè lo scatto,è stato detto tante volte,ferma l'irripetibile,attimo che rimane fisso.
Ma ,potendo,ci tornerei a riprendere la gente in generale,per essere certo di non aver tralasciato niente,ma senza cercare qualcosa di preciso.
Dorothea Lange consigliava di andare sempre a fotografare senza un bersaglio preciso,altrimenti sosteneva che saremmo rimasti prigionieri dei nostri preconcetti.
Non so però se la risposta sia valida,sai,il dubbio mi ha sempre pervaso.
Buona giornata Gianni

[Annamaria Germani]

Grazie Paola per avermi riportato ai quei giorni indimenticabili, in quel piccolo magico paese ricco di storie e "Arte"

angy

[Massimo Della Latta]

Toccante.
Complimenti Paola, bel lavoro.
PS mi dici di chi è la musica?
Ciao
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Oggi non faccio niente,
perchè ieri non ho fatto niente,
ma non avevo finito.

[Paola Congia]

Grazie Annamaria e Massimo
Massimo: si tratta di due brani dell'album "The belly of an architect" di Wim Mertens

[Massimo Della Latta]

Grazie Paola, vado a cercarlo.
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Oggi non faccio niente,
perchè ieri non ho fatto niente,
ma non avevo finito.