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La foto di Angelo




La recensione di Riccardo Corsini

Un’immagine minimalista, se fatte bene, sono immagini gradevoli, spaziose, belle fotografie, e questa è una bella fotografia, ha un suo contenuto, non è solo una mera rappresentazione grafica, con presenza umana aggiunta.
Partiamo subito dal grafismo presente in questa fotografia, non è il classico grafismo formato da linee, selciati, palazzi, ecc. è un grafismo formato dall’impronte di decine di persone, che sono passate sulla spiaggia, una spiaggia liscia e pulita, che ha permesso di registrare questo grafismo, così ad occhio direi che è stata scattata d’inverno, l’estate poter vedere una grafia del genere, con tutto il passaggio che c’è è un’impresa ardua.
Quindi un grafismo interessante, irregolare, piacevole da guardare.
Guardando l’ombra che produce la persona, Angelo ha scelto un’ora perfetta, oppure è stato fortunato, questa luce discretamente radente, non solo ha permesso di creare una bella ombra della persona, ma aiuta a mettere in risalto, tutte le impronte nella sabbia, la stessa fotografia fatta ad un’altra ora, un’ora dove il sole rimane più perpendicolare, sarebbe stata molto meno interessante.
E’ chiaro e limpido, che questa immagine senza la presenza della persona, sarebbe stata, forse da buttare, bello il grafismo, ma senza la presenza umana, rimaneva una grafia fine a se stessa, e forse passava anche inosservata, le fotografie sono fatte di particolari, piccoli o grandi, basta che ne manchi uno, oppure uno di troppo, e cambia tutto, leggo in un commento sotto la foto, una critica, molto soft, sulla posizione della persona all’interno dell’inquadratura, sono d’accordo e no, allo stesso tempo, è vero che a livello compositivo, la posizione che occupa ora, non è il massimo della vita, e la posizione consigliata, certamente aumenta il calibro della composizione, se cominciamo a fare degli spostamenti, allora sarebbe stato bene anche in basso a destra, nell’angolo, bello solo, sulla spiaggia pulita, con la sua scia di impronte, a contrastare tutte le altre in alto, forse ancora meglio di quella suggerita nel commento da un’utente, per fare ciò, Angelo avrebbe dovuto avere a disposizione un’amico, un’attore improvvisato, e collocarlo lui nella posizione ideale, per estrapolare il massimo della composizione, mi pare di capire, che sia una fotografia genuina, nel senso catturata, e fatta, considerandola una foto colta al volo, c’è solo da fargli i complimenti, perché il momento che ha scelto per fare click, da contenuto all’immagine.
Centinaia di impronte, una sola persona che segue, ma si stacca dalle impronte esistenti, incamminandosi, o rendendo l’idea di incamminarsi per una sua via, senza seguire il branco, questo il contenuto, semplice, che leggo in questa fotografia, se Angelo avesse aspettato, di portare la persona nell’angolo in alto, magari ripiegava leggermente sulla sinistra e tornava a mescolarsi tra le impronte esistenti, perdendo il senso “Uscita dal branco”.
L’accetto volentieri come la presenta Angelo, mi piace il grafismo, mi piace la luce, mi piace la persona che esce dal branco, mi piace e tanto il bianco e nero, leggermente granoso, ma non troppo, direi ben dosato per l’occasione, bello!
Il formato scelto, quello mi lascia leggermente perplesso, è una via di mezzo, un formato ibrido, ma tollerabile, specialmente quando contiene una fotografia piacevole da guardare, simpatica, fatta bene!
Altro punto di forza di questa fotografia, è il punto di ripresa, che esalta il tutto, le riprese dall’alto, quando si trovano le situazioni giuste, sono tra le più belle, perché non siamo abituati a vedere come vedono gli uccelli, che ci osservano camminare dall’alto, quindi ai nostri occhi, una ripresa dall’alto, è già un qualcosa di bello, diverso, da vedere, un punto di vista fuori dal normale, che ci attrae, come ci attrae la vista del topo, dal basso, infatti, tutto sommato, le fotografia più difficili da fare, sono quelle normali, ad altezza d’uomo, perché non abbiamo una ripresa che ci aiuta a rafforzare l’immagine, di quello che andiamo a fotografare, e dobbiamo fare con i soli soggetti che andremo ad inserire nel fotogramma!

Complimenti al nostra Angelo, per questa bella fotografia, veramente piacevole da guardar e leggere!

Riccardo Corsini