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Autore Messaggio
Matteo Malagutti



Registrato: 20/06/09 09:08
Messaggi: 37

MessaggioInviato: Gio Lug 02, 2009 6:38 am    Oggetto: Frames Rispondi citando

Ciao,
come ho già scritto quando mi sono presentato non sono da molto nel mondo della fotografia, ma proprio per questo credo sia utile condividere le mie immagini e ricevere quante più crtitiche possibili, positive o negative che siano.

Propongo questa immagine in particolare perché è il primo "esperimento" di una serie che vorrei sviluppare intorno allo sport urbano del parkour, e mi interessa sapere cosa può dire (o anche non dire Laughing ) una fotografia simile ad una persona con molta più esperienza di me.





Grazie in anticipo



Matteo
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giacomo saviozzi



Registrato: 02/02/08 11:54
Messaggi: 390
Residenza: volterra

MessaggioInviato: Gio Lug 02, 2009 8:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Marco,

premetto che nella mia ingnoranza non conoscevo la disciplina del parkour anche se avevo visto qualcosa sul free running e ho scoperto poi che pur essendo simili hanno delle notevoli differenze filosofiche.
Mi sono guardato un' intervista a Marco Bellia che tu saprai sicuramente chi è, a me è sembrato l'uomo ragno. Affascinante.

Trovo questa disciplina molto interessante e sicuramente merita un attento appofondimento che mi sono promesso di fare.

Interessante dal punto di vista della plasticità dei corpi ma anche per le eventuali locations. Le metropoli, i parcheggi, periferie, parchi diventano un percorso atletico, fisico e mentale per una disciplina nata come addestramento dei vigili del fuoco francesi.
Trovo quindi l'ergomento stimolante sia dal lato culturale che fotografico. Tecnicamante con un argomento del genere possiamo sfruttare dei mossi oppure congelare con tempi cortissimi il gesto atletico. Si può sfruttare le varie location per ambiantare le fotografie. Argomento quindi stimolante per un fotografo.

Non so quanti anni hai ma presumo, visto che dici che è poco che fotografi e visto la disciplina che conosci e presumo pratichi, tu non sia certamente in trentaquattrenne come me Smile. Hai una buona padronanza dell'elaborazione grafica e questo è tipico delle nuove generazione che nate con Cs hanno molta più elasticità.

Non sono contrario a priori all'elaborazione grafica delle foto, non lo sono nella misura un cui questa serva a "costruire" un immagine, una foto. Lo sono quando questa serve a "mascherare" un' immagine mal riuscita. Mi preme, ancor prima di parlare della tua immagine farti un paio di domande. La prima è: "perché l'uso del BeN"? C'è un motivo e quale? Da quale esigenza comunicativa, narrativa sei stato mosso?
L'altra è perché hai scelto di "montare" in sequenza il solito soggetto?

Credo sia necessario per chi è alla prime armi con la fotografia dimenticarsi effetti, plugins, e concentrarsi più sulla struttura sia compositiva che narrativa della foto.

In questa inmmagine ci sono spunti interessanti che non hai saputo cogliere. La ripetitività del soggetto si sarebbe prestata molto di più in una montaggio video con slide fotografiche in successione. L'effetto che ci proponi come una spugnatura su un vetro è noto haimé e non si tratta di un effetto caraterizzante e personale. Altri autori ne hanno fatto un buon uso di effetti del genere mi viene in mente l'amico Cosimo Concilio. Il BeN non è certamente dei migliori. Proverei fossi in te a "lavorare" dentro, da "addetto ai lavori". Cerca di scoprire e raccontare l'essenza, dove si svolge, i gesti che lo caratterizzano. Cerca di farlo prima con immagini "classiche" senza l'intervento pesante della post. Magari anche in BeN se senti che fa parte del tuo linguaggio fotografico ma privo di artifici. Se hai la possibilità di frequentare spesso l'ambiente del parkour fallo con calma riempiendo di volta in volta i "buchi" narrativi. Incomincia a pensarlo come un reportage e poi se senti la necessità d'intervenire graficamante fallo a "lavoro" finito, quando senti che la struttura narrativa ha un senso, quando è comprensibile la temporalità delle immagini.

La foto così com'è presentata non riesce a rendere ne narrativamante ne "graficamente" l'essenza del parkour, se priva della nota non avrei, e con me credo altri, compreso di cosa si trattava.
Siccome credo si tratti di un argomento interessante ritengo sia necessario un ulteriore sforzo sia da parte tua ne saper cogliere altro sia da parte del "lettore" nel aver fiducia che qualcosa si muova in una nuova direzione.

G.Saviozzi
_________________
http://giacomosaviozzi.blogspot.com

http://andy-capp.blogspot.com
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Matteo Malagutti



Registrato: 20/06/09 09:08
Messaggi: 37

MessaggioInviato: Gio Lug 02, 2009 8:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Ti ringrazio molto Giacomo per l'attenzione verso la mia immagine e l'interesse verso il parkour che sì, pratico con un gruppo di amici (anche se in seguito ad una caduta dolorosa dovrò stare fermo per un po' Very Happy ).

Vorrei precisare però che con questa immagine non volevo trasmettere l'essenza del parkour, ma semplicemente condividere una prova elaborata da scatti in palestra per sapere se effetti di questo genere potrebbero funzionare anche su scatti in strada.

Giorni fa ho caricato un'altra fotografia, questa però in strada:




Per quanto riguarda il BeN un po' spento hai perfettamente ragione, forse mi sono lasciato trasportare troppo dal ricordo di uno dei primi esperimenti di sequenza cinematografica (risalente all'anno 1882) di un uomo che salta un ostacolo, immagine che mi ha ricordato molto questo mio primo "esperimento" Smile .
Citando questa immagine storica credo di aver risposto ad entrambe le tue domande.

Grazie ancora per l'attenzione, proporrò sicuramente i miei prossimi "passi" quando li riterrò degni Wink



P.S.
Presumi bene, ho 22 anni... però mi chiamo Matteo, non Marco Laughing
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