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Antonio Perrone Torkio STAFF
Registrato: 15/11/06 12:34 Messaggi: 7905 Residenza: Guidonia (RM) - Torchiarolo (BR)
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Inviato: Mar Mar 31, 2009 11:17 am Oggetto: Analisi Saviozzi: "La Masseria graffiata (PF)" di |
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Confidando sempre nella disponibiltà di Giacomo mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di questo mio lavoro, se è un filone da seguire e se ne vale la pena anche se inflazionato.
Premetto che al posto dell'attuale titolo avevo pensato anche di chiamarlo "Comunicazioni senza filo... logico"
l'album a dimensioni gradi è a questo indirizzo:
http://www.micromosso.com/serie/a_perrone/album_6/
metto le foto di seguito:
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... grazie in anticipo _________________ Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com
L'ultima modifica di Antonio Perrone Torkio il Mar Mar 31, 2009 11:35 am, modificato 1 volta |
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giacomo saviozzi
Registrato: 02/02/08 11:54 Messaggi: 390 Residenza: volterra
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Inviato: Mar Mar 31, 2009 11:23 am Oggetto: |
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l'avevo visto questo lavoro e volevo commentarlo in modo articolato..visto che mi pare non avesse molti commenti...adesso non ho la testa..o meglio ho poca voglia di farlo...ti prometto però che stasera o domani lo faccio volentieri. _________________ http://giacomosaviozzi.blogspot.com
http://andy-capp.blogspot.com |
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giacomo saviozzi
Registrato: 02/02/08 11:54 Messaggi: 390 Residenza: volterra
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Inviato: Mer Apr 01, 2009 11:31 am Oggetto: |
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eccomi.
Intanto grazie Torchiarolo. Grazie per aver messo in questo "spazio" le tue foto. E' un modo così per fare due chicchiere con te. E' un po come se ci "vedessimo".
Ho avuto già modo di vedere questo "lavoro" nello spazio dedicato ai reportage. Devo dire che una masseria è un po' poco per un racconto. Infatti ciò che mi colpì quando vidi questo lavoro non erano le immagini degli esterni o quelli che "raccontano" la masseria. Piuttosto furono le scritte sui muri. Quelle si che sono interessanti. Sono il fulcro del racconto che ci proponi. E' vero che servono anche le foto che contestualizzano, ma forse ne serviva una sola, la prima. Il resto, finestre, esterni non sono granché inserite nel progetto narrativo. Quelle scritte graffiate sul muro con sassi, carbone, con qualsiasi oggetto in grado di lasciare “un segno” sono fantastiche nella loro drammaticità. Drammaticità perché mi ricordano il graffito di Nannetti, un folle. Chi ha inciso bestemmie, frasi d’amore, vagine deflorate da improbabili peni, ritratti immaginari, non ha fatto altro che Comunicare. Una comunicazione a volte rozza, sgrammaticata, con tratti infantili; che ricordano una sorta di scrittura arcaica. Fanno venire in mente i disegni preistorici nelle grotte, abitazioni anch’esse, dove l’uomo sentiva l’istintiva necessità di raccontare/si. Una sorta di immortalità. Lasciare traccia scritta di se equivale ad ottenere l’immortalità, avvolte in casi estremi ad esistere. Nannetti, rinchiuso in manicomio, nell’anonimato dell’istituzione totalizzante questo l’aveva capito, con la fibbia del panciotto della divisa di “matto” , ha tracciato pagine da riempire di archetipi, di enigmi, di poesia. Al pari queste tracce, nella “grotta moderna” sono testimonianza di vita, forse anche di un malessere, di gioie. “Anna e Mirella” più di 40 anni fa hanno potuto dire di essersi amate o di aver vissuto un amore “folle”. Qualcuno “offre” con un “te’” un grosso fallo. Altri avvertono che “qualcuno pagherà i danni” Un’improbabile figura femminile si masturba, Romina è stata lì, e con lei Roberto, Anna, e così via. Perfino un improbabile “Autonomia Operaia” ha scelto la masseria come “covo”. Quei muri così assumono il compito di “raccontare” generazioni, amori, odi, sesso; il semplice passaggio. Un muro che da la possibilità alle persone di esistere, di non essere più un numero, una tessera sanitaria, un conto corrente, ma bensì un pensiero, un imprecazione, sperma, sangue, politica; insomma “roba” che emoziona, “roba” viva. Non c’è nulla d’artistico in quelle scritte a differenza dei murales nelle periferie degradate delle nostre metropoli, nelle fabbriche abbandonate, non c’è il forte disagio sociale dei tags ai bordi delle ferrovie o sui vagoni della metro, c’è soltanto testimonianza. Io credo che il tuo “reportage” sia partito dall’intento di raccontare una masseria abbandonata ma abbia preso un'altra direzione. Peccato che forse l’ha presa un modo timido, indeciso. Ti sei guardato fin troppo intorno non concentrandoti sulla direzione che aveva preso il tuo “raccontare”. E’ come se scrivendo un libro i primi capitoli funzionassero molto bene, una sorta d’indagine antropologica per poi “scadere” in capitoli più distaccati informali.
Grazie
Giacomo Saviozzi _________________ http://giacomosaviozzi.blogspot.com
http://andy-capp.blogspot.com |
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Antonio Perrone Torkio STAFF
Registrato: 15/11/06 12:34 Messaggi: 7905 Residenza: Guidonia (RM) - Torchiarolo (BR)
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Inviato: Mer Apr 01, 2009 12:07 pm Oggetto: |
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grazie mille Giacomo
in effeti non è stato un lavoro premeditato ma pensato li x li quando ho visto le innumerevoli scritte sui muri di questa fattoria...
ancora grazie _________________ Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com |
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