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LA SQUOLA ITALIANA

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Riflessioni a 360 gradi
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gio4peace
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MessaggioInviato: Mar Ott 21, 2008 7:52 pm    Oggetto: LA SQUOLA ITALIANA Rispondi citando

Chiedo venia se introduco nel forum un argomento noioso ma, credo, per le parole che seguiranno, che meriti la massima attenzione, anche perchè la tensione è molto alta e le manovre del "manovratore" sono davvero pericolose. Non lo dico per me ma per chi manderà i figli in una squola che rischia di essere blindata e di regime e quindi ancor peggiore di quella, scalcinata e ridotta a minimi termini, che c'è adesso. Nessuno di voi credo sappia che il vero progetto della Gelmini e del suo padrone è quello di accorpare le dirigenze scolastiche sotto la nomina del ministro (o di chi per lui) e che queste avranno la possibilità di assumere e licenziare insegnanti, su quale base potete benissimo immaginarlo. Ma questo nei media di regime non compare, ovviamente: si deve parlare dei voti di condotta e dei grembiulini.. Grazie epr l'attenzione che vorrete dare a questo argomento. Se l'amministratore ritiene improprio questo spazio, lo autorizzo sin d'ora a cancellarlo.

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata.
Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi.
Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della
Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

Dal sito www.pubblica.istruzione.it riporto la biografia ufficiale del nostro ministro. E aggiungo: no comment.

Mariastella Gelmini è nata a Leno, in provincia di Brescia, il 1° luglio del 1973.

Avvocato, è specializzata in diritto amministrativo.

Entrata in Forza Italia sin dal 1994, nel 1998 è stata prima degli eletti al Comune di Desenzano, ricoprendo sino al 2002 la carica di Presidente del Consiglio Comunale.

Dal 2002 è stata assessore al Territorio della Provincia di Brescia e, dal 2004, assessore all'Agricoltura.

Prima degli eletti nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra nel Consiglio Regionale della Lombardia nell'aprile del 2005.

Il mese successivo è nominata da Silvio Berlusconi coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia.

Nel 2006 è eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati per la XV legislatura, dove è stata membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II Commissione giustizia.

Nel 2008 è stata riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II nelle liste del Popolo della Libertà per la XVI legislatura ed è stata nominata ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica nel IV Governo Berlusconi.

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Paola Camiciottoli



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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 4:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie gio,
per riportare l'attenzione sul pianeta scuola che attualmente da noi sta attraversando il periodo più cupo della sua storia.
Quasi sicuramente tutto il triste e il dolente dei decreti ministeriali che da settembre ad oggi stanno terremotando la struttura pubblica scolastica sono conosciuti nello specifico soltanto dagli "addetti ai lavori", e la maggior parte dell'opinione pubblica non si ferma neppure ad una riflessione più approfondita quasi annebbiata dall'unico problema dei grembiulini, del maestro unico, del cinque o del sette in condotta ....
Senza entrare nello specifico di ciò che, dopo la firma del 30 ottobre che trasformerà i decreti in legge, il mio pensiero vola e ritorna a ciò che la nostra scuola italiana perderà impoverendosi, defraudata e depredata per sempre delle sue più grandi e più significative conquiste: il suo essere spazio di democrazia, il suo essere luogo della pluralità, del confronto, dello scambio, il suo essere spazio della complessità ....
La cultura della banalità che continua a non vedere la realtà nella sua complessità attraverso i diversi punti di vista appiattirà il livello culturale dei nostri giovani, dei nostri bambini, rendendosi responsabile di un abbassamento della qualità della scuola che purtroppo, sono sempre più convinta, sia funzionale ad una particolare ideologia e politica.
Vorrei fermarmi qui, vorrei non esprimere la mia rabbia nè il negativo dei pensieri che mi attraversano pensando a questo, a come saranno state forse inutili le fiaccolate che abbiamo fatto nel centro di Firenze, a come lo saranno i dieci giorni di occupazione dei nostri studenti delle scuole superiori e delle Facoltà universitarie, della grande manifestazione regionale avvenuta ieri per le strade della città ...
Voglio continuare sorridere ai nostri bambini, ai nostri studenti con l'entusiasmo di sempre, con l'energia di sempre, con le motivazioni di sempre, guardando i loro occhi senza colpe, nella speranza di difendere, ancora insieme, la loro libertà ...
Paola
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Se nel nostro universo esiste la possibilità di diventare quello che ancora non siamo, saprò coglierla e trasformare la mia vita in un giardino diverso da quello dei miei padri?

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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 4:55 am    Oggetto: Rispondi citando

ni sembrava inopportuno metterlo in "cazzeggiamenti vari" essendo una cosa seria, molto seria, l'ho spostato in "riflessioni a 360 gradi"
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Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com
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Omar Biagi



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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 6:21 am    Oggetto: Rispondi citando

prima di tutto è doveroso sottolineare la sacralità del diritto ad una scuola pubblica seria, imparziale e che prepari lo studente come si deve. Lo dico subito perché non vorrei che con le mie parole seguenti, si travisasse il mio pensiero.

detto ciò mi spiace, ma ritengo che la scuola fosse forse imparziale l'11 febbraio del 1950, ma di certo io che mi sono diplomato 10 anni fan on l'ho mai trovata tale. La mia piccola scuola aveva tutta una serie di insegnanti molto politicizzati, praticamente tutti iscritti a Rifondazione o all'allora PDS. Ricordo una sola professoressa, di filosofia, che non nascondeva di essere iscritta alle liste dell' UDC (badate bene, non alla Fiamma Tricolore) che vi assicuro fu letteralmente ghettizzata, isolata e praticamente costretta al trasferimento. Non vorrei che si confondessero l'imparzialità e la pluralità di pensiero con la "somministrazione" del pensiero che piace a noi, commettendo l'errore opposto, ma ugualmente grave, di quello che si contesta.

Bisogna comunque prendere atto della situazione vergognosa della nostra scuola, arretrata e poco formante, dove non so se si investa tanto o poco, ma sdi sicuro si investe male, si sprecano soldi e si spreca tempo, tempo degli studenti, fra l'altro.
Concludo con una piccola considerazione: personalmente non ricordo un solo anno, un solo ministro della pubblica istruzione, una sola riforma scolastica che non sia stata fermamente e duramente contestata dai professori a dagli studenti. Ora, non prendiamoci in giro e soprattutto non rievochiamo ogni anno il '68... cerchiamo piuttosto di comprendere la situazione economica mondiale, facciamoci un esame di coscienza, consideriamo i mille sprechi di denaro pubblico e cerchiamo di intervenire su questo.
vedete, io nel '68 non ero ancora nato, ma mi hanno raccontato che gli studenti protestarono per migliorare la scuola. Oggi, nonostante lo stato della scuola italiana sia pessimo, si protesta per lasciare le cose come stanno.

buona giornata a tutti
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basso



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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 10:31 am    Oggetto: Rispondi citando

Contento che in questo sito si possa parlare anche di argomenti non attinenti la fotografia.Io vengo da quella scuola in cui in prima elementare si iniziava riempiendo pagine di puntini e di astine, dove i quaderni avevano la copertina esclusivamente nera, dove la biro non esisteva e si usava intingere la penna nel calamaio,dopo aver sgrassato il pennino con la saliva.Il maestro allora era unico e questa unicità aveva il pregio di non creare confusione nei nostri cervelli. Io sono soddisfatto di quella vecchia scuola....una scuola in cui "la politica" non veniva inculcata ne' veniva imposta....dove la cultura non era ne di destra ne di sinistra....ma soprattutto quando uscivamo dalla scuola superiore era vamo in grado di affrontare la "gavetta" del lavoro. Pur essendo soltanto ragioniere ero capace di scrivere correttamente una lettera, conoscendo grammatica e sintassi.Sapevo chi era stato Dante, Iacopone da Todi, il Manzoni ed avevo studiato San Francesco non solo come Santo ma anche per i suo Fioretti. Ben torni un po' di quella scuola magari riformandola nel senso che l'insegnante lavori e lavori 36 ore settimanali per 11 mesi l'anno e che si decidano a produrre cultura e professionalità
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roberto.pierangeli



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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 10:53 am    Oggetto: Rispondi citando

..a volte ritornano! che si voglia impedire alle scuole di formare giovani troppo intelligenti e preparati, giovani che un giorno competeranno con l'ignoranza e scarsa preparazione dei giovani e meno giovani che adesso ci governano? vedi servizio delle iene di ieri sera.
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Roberto Pierangeli
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gio4peace
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 7:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Antonio Perrone Torkio ha scritto:
ni sembrava inopportuno metterlo in "cazzeggiamenti vari" essendo una cosa seria, molto seria, l'ho spostato in "riflessioni a 360 gradi"


Ciao Antonio,
grazie. Ci avevo pensato anche io, ma siccome non è argomento strettament legato alla fotografia pensavo non andasse bene.
A presto
Giovanni
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gio4peace
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 7:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

OMAR ha scritto:
prima di tutto è doveroso sottolineare la sacralità del diritto ad una scuola pubblica seria, imparziale e che prepari lo studente come si deve. Lo dico subito perché non vorrei che con le mie parole seguenti, si travisasse il mio pensiero.

detto ciò mi spiace, ma ritengo che la scuola fosse forse imparziale l'11 febbraio del 1950, ma di certo io che mi sono diplomato 10 anni fan on l'ho mai trovata tale. La mia piccola scuola aveva tutta una serie di insegnanti molto politicizzati, praticamente tutti iscritti a Rifondazione o all'allora PDS. Ricordo una sola professoressa, di filosofia, che non nascondeva di essere iscritta alle liste dell' UDC (badate bene, non alla Fiamma Tricolore) che vi assicuro fu letteralmente ghettizzata, isolata e praticamente costretta al trasferimento. Non vorrei che si confondessero l'imparzialità e la pluralità di pensiero con la "somministrazione" del pensiero che piace a noi, commettendo l'errore opposto, ma ugualmente grave, di quello che si contesta.

Bisogna comunque prendere atto della situazione vergognosa della nostra scuola, arretrata e poco formante, dove non so se si investa tanto o poco, ma sdi sicuro si investe male, si sprecano soldi e si spreca tempo, tempo degli studenti, fra l'altro.
Concludo con una piccola considerazione: personalmente non ricordo un solo anno, un solo ministro della pubblica istruzione, una sola riforma scolastica che non sia stata fermamente e duramente contestata dai professori a dagli studenti. Ora, non prendiamoci in giro e soprattutto non rievochiamo ogni anno il '68... cerchiamo piuttosto di comprendere la situazione economica mondiale, facciamoci un esame di coscienza, consideriamo i mille sprechi di denaro pubblico e cerchiamo di intervenire su questo.
vedete, io nel '68 non ero ancora nato, ma mi hanno raccontato che gli studenti protestarono per migliorare la scuola. Oggi, nonostante lo stato della scuola italiana sia pessimo, si protesta per lasciare le cose come stanno.

buona giornata a tutti


Ciao Omar, grazie per il tuo intervento sincero e onesto. La scuola italiana è afflitta da un'inifinità di mali derivati anche dagli errori del '68 e dai quali anche io spero si liberi una volta per tutte. Ma non è con la ricetta TRemonti-Gelmini che la scuola migliorerà (tutti credono che sia la gelmini l'artefice, inr ealtà è Tremonti che ha deciso i tagli e quindi la cosiddetta riforma. la Gelmini è solo l'utile idiota, la faccia di tolla da rpesentare al pubblico).Credo che tanti studenti l'abbiano capito e infatti protestano perchè cmq la scuola pubblica sia messa in condizione di servire meglio i suoi cittadini: non è togliendo al pubblico per dare al privato di parte politica e religiosa che la scuola italiana può pensare di migliorare. Nè creando un apparato di regime. Come scrive Calamandrei neppure sotto il fascismo ci riuscirono.
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gio4peace
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2008 7:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

basso ha scritto:
Contento che in questo sito si possa parlare anche di argomenti non attinenti la fotografia.Io vengo da quella scuola in cui in prima elementare si iniziava riempiendo pagine di puntini e di astine, dove i quaderni avevano la copertina esclusivamente nera, dove la biro non esisteva e si usava intingere la penna nel calamaio,dopo aver sgrassato il pennino con la saliva.Il maestro allora era unico e questa unicità aveva il pregio di non creare confusione nei nostri cervelli. Io sono soddisfatto di quella vecchia scuola....una scuola in cui "la politica" non veniva inculcata ne' veniva imposta....dove la cultura non era ne di destra ne di sinistra....ma soprattutto quando uscivamo dalla scuola superiore era vamo in grado di affrontare la "gavetta" del lavoro. Pur essendo soltanto ragioniere ero capace di scrivere correttamente una lettera, conoscendo grammatica e sintassi.Sapevo chi era stato Dante, Iacopone da Todi, il Manzoni ed avevo studiato San Francesco non solo come Santo ma anche per i suo Fioretti. Ben torni un po' di quella scuola magari riformandola nel senso che l'insegnante lavori e lavori 36 ore settimanali per 11 mesi l'anno e che si decidano a produrre cultura e professionalità


Caro Basso, io già lavoro 36 ore settimanali 9 mesi l'anno, credimi e come me tanti e tanti insegnanti. E' ora di finirla anche coi luoghi comuni mi sembra...se hai figli o nipoti che vanno a scuola penso ti sia facile constatarlo...continuare con la solfa delle 18 ore settimanali vuol dire esser rimasti davvero fermi alla scuola dell'inchiostro e del pennino: non è più così invece. Grazie per il tuo intervento.
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Omar Biagi



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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2008 5:33 am    Oggetto: Rispondi citando

non so se avete visto Matrix ieri sera.. c'erano la donna più incazzata (e coatta) del mondo, quella della sinistra arcobaleno che non ricordo come si chiama, un leghista che parlava di leggi che probabilmente non ha mai letto, uno studente universitario con la faccia (e le parole) da brigatista anni '70 ed un rappresentante del governo che invece le cose le sapeva e proprio perché le sapeva cercava di arrampicarsi sugli specchi.

ecco, se il dialogo è quello lì, siamo a posto.
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basso



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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2008 9:24 am    Oggetto: Rispondi citando

perchè non lavorare 11 mesi come tutti gli altri lavoratori?
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Paola Camiciottoli



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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2008 1:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vorrei recuperare questa riflessione cercando di focalizzare l'attenzione su ciò che, attraverso questa riforma (o contro-riforma), sta delineandosi nel panorama italiano.
E vorrei farlo con un contributo che mi auguro possa recuperare la dimensione etica che caratterizza il nostro essere cittadini, e il nostro essere insegnanti e, soprattutto, il nostro essere genitori.
Ciò su cui dobbiamo interrogarci è la modalità con la quale il ciclone si sta abbattendo sulla scuola, senza dibattito pubblico nè confronto parlamentare, senza alcun recupero della storia e della memoria della scuola italiana fino ad oggi, che ha sì punti di debolezza, ma anche punti di forza che non sono assolutamente presi in considerazione.
La scelta del Governo attuale, con la previsione di un taglio di 7 miliardi e 800 milioni di euro toglierà la possibilità alla scuola pubblica di reggersi con dignità da sola defraudando il diritto all'istruzione pubblica e facendo cadere il primo gradino dello stato sociale, minando quella libertà della scuola che è costituzionalmente protetta.
Questo spazio vorrei interpretarlo come il desiderio di una ribellione democratica, sociale, culturale.

Dimagrire la scuola è l'obiettivo, fare subito cassa a spese della scuola consegnandola in mano a privati con le fondazioni è ancora l'obiettivo.
In tempi di recessione economica si delinea all'orizzonte la recessione culturale: meno insegnanti, meno libri, meno strumenti, meno risorse, meno idee e maggior controllo del pensiero.
In Gran Bretagna in questi giorni si è innalzato l'obbligo scolastico a 17 anni, la proposta di riforma lo riporta a 14!!!!

Vorrei ricordare soltanto quella che è la memoria della scuola italiana e le riforme che hanno caratterizzato il suo evolversi attraverso leggi e attraverso il contributo della spesa dello stato e degli interventi finanziari:
gli asili nido, la scuola dell'infanzia, la scuola media unica nel 1962, l'organizzazione laboratoriale, il tempo pieno, l'integrazione degli alunni disabili, la scolarizzazione dei bambini immigrati, la seconda lingua, l'istruzione degli adulti ....

Non voglio andare oltre, nella speranza che il valore dell'istruzione rimanga sempre alto, sia sempre difeso e, comunque, al di là di tutto, mantenuto ...

grazie per essere stati disponibili a questa noiosa lettura
Paola
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L'ultima modifica di Paola Camiciottoli il Ven Ott 24, 2008 4:10 am, modificato 2 volte
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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2008 1:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

una piccola riflessione anche io....

lavoro nelle università e vi giuro che ultimamente, grazie ai tagli precedenti e quelli che si delineano all'orizzonte ce la passiamo davvero male, dottorati di ricerca (quindi laureati) che lavorano in modo precario a volte con 600 euro mensili dalla mattina alla sera ...
spese per la ricerca: zero! Non arrivano più fondi

Quello che penso è che come può una ragazzina di 35 anni appena eletta Ministro dell'Istruzione possa avere le idee chiare per fare una riforma cosi radicale... chi c'è dietro alla Mariastella che sbaglia anche gli accenti sulla parola ègida pronunciandola egìda!!!

credo che tutto questo tagliuzzare qua e la ci sia lo zampino del Tremonti, si proprio quello della finanza creativa ... la Mariastella l'hanno buttata avanti per pararsi il culo loro... questo secondo me!
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gio4peace
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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2008 8:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

MATRIX, come del resto le trasmissioni TV, non fa informazione, nè giornalismo: fa spettacolo, intrattenimento, talk show. Non è il modo migliore per informarsi e capire. Il modo migliore per capire ed i toni e i modi della discussione sono quelli di Paola Camiciottoli ed anche di Torkio, ai quali vanno i miei complimenti e la mia totale solidarietà.
Gio
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