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PF: CIAN ANCLE SA IEC! di Raffaele Rossiello

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Fotografie a tema (serie)
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Autore Messaggio
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Registrato: 22/07/07 07:04
Messaggi: 6240

MessaggioInviato: Dom Gen 03, 2016 10:21 am    Oggetto: PF: CIAN ANCLE SA IEC! di Raffaele Rossiello Rispondi citando

Riceviamo e pubblichiamo questo lavoro di Raffaele Rossiello

Le parole dell'autore:

CIAN ANCLE SA IEC!
(andiamo avanti lo stesso)

Questa proposta è la "prima stesura" e la mostro in assoluta anteprima, di un lavoro che ho fatto sullo sgombero di un piccolo campo di nomadi Sinti alla periferia di Milano; prima stesura in quanto dopo una prima scrematura di circa 400 scatti ne ho selezionati 61 e da qui i 32 che ho per il momento "assemblato" per dare forma ad un portfolio che abbia un senso logico e narrativo.
Difficile, l'editing lo dovrebbe fare sempre un'altro fotografo, chi le scatta si innamora e non riesce a staccarsi da nessuna delle foto fatte.
Per il piacere di mia moglie Barbara ho praticamente vissuto poco più di due settimane con questi nomadi, dalla riluttanza iniziale e anche dalla mia diffidenza (non tranquillità) sono poi riuscito a farmi accettare quindi ho iniziato a fotografare usando un fisso 14mm (21mm in ff). La storia come dicevo sopra parla o vuole, me lo direte voi se si capisce, dello sgombero di questo campo che ospitava più che altro anziani, i bambini ho preferito non fotografarli in quanto non mi interessava suscitare un sentimento di pena, che è avvenuto tutto nel giro di un paio d'ore dall'arrivo della polizia locale di Milano; sapevo dello sgombero anticipatamente e quindi ho cercato di vivere e sfruttare quella situazione. Con questi nomadi sono uscito anche un paio di notti ma .... ho preferito cancellare tutto prevenendo qualche eventuale problema.

Raffa


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Angelo Luppi



Registrato: 23/08/15 07:13
Messaggi: 187

MessaggioInviato: Lun Gen 04, 2016 2:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il lavoro che presenti è estremamente interessante e merita grandi complimenti, anche per l'impegno e la dedizione mostrati verso una finalità espressiva certamente difficile da realizzare. Detto questo e nella convinzione che a te interessino soprattutto pareri motivati e non solo (meritati) elogi, mi sembra giusto fare alcune (ovviamente discutibilissime) osservazioni. La prima, di carattere generale, mi spinge a dire che non mi sembra uscire nettamente dal tuo lavoro il tuo pensiero su questi accadimenti: visto le condizioni di degrado era opportuno o no sgombrare queste persone, ovvero dobbiamo vedere nelle tue foto la crudeltà del mondo normale che si accanisce contro la povertà oppure la costanza a non voler migliorare le proprie condizioni di esistenza di un gruppo popolare che sembra "voler restare" proprio in quelle degradate condizioni. La penultima foto, in particolare, con il saluto dall'auto e la donna in bicicletta, sembra volere proprio raccontare questa ambivalenza, tra chi potrebbe migliorare e forse non vuole e chi proprio non può farlo. Un diverso montaggio iniziale.. bus, donna che respinge la foto, signore che si copre il volto, uomo che morde una catenella, foto dei vigili… potrebbero avvalorare la tesi delle vittime sociali, ma dall'insieme delle foto sembrerebbe invece emergere una sorta di assuefazione al degrado e forse il fatalismo di chi è già convinto che passati 30/40 giorni si ritroverà comunque in quel luogo. Commentare nel dettaglio ogni singola foto, alcune davvero eccellenti, (l'ultima però, con quelle macchione, stona forte), non è possibile; mi resta un altro commento generale: alcune foto sono molto nitide e precise (documentaristiche direi, un qui ed ora) altre invece sono forzate sui toni espositivi e talora sfumano nei dettagli interni come se rimandassero ad una situazione diversa (più lontana nel tempo e nello spazio), meno immediata comunque. Vedrei quindi nel tuo lavoro come una sovrapposizione di stili, che mi sembra creare incertezza nella lettura del racconto-sequenza presentato. Tutto ciò ho scritto, sia chiaro, non con intento ostile ma per dare, se mai lo riterrai utile, un contributo alla valorizzazione di questo tuo assai significativo lavoro. Cordialmente Angelo Luppi ^A^
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raffaele rossiello
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Registrato: 04/09/11 11:19
Messaggi: 396
Residenza: Barlassina - MB

MessaggioInviato: Lun Gen 04, 2016 6:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Angelo, subito due precisazioni:
1° - pubblico per essere criticato quindi non considero le stesse critiche ostilità di alcun genere, soprattutto quando come la tua esprime una visione coerente e di profilo
2° - è una prima stesura, la critica/confronto mi serve per capire cosa si "capisce" dalle foto e dalla sequenza proposta

se ne deduce .... tranquillo!! ahahah

Proprio stasera mi sono sentito con un fotografo (delegato regionale FIAF Lombardia che mi conosce molto bene) e per alcuni aspetti mi ha fatto delle osservazioni molto simili alle tue quindi ne deduco che due fatti sono un indizio.
Di cosa abbiamo parlato, in primis della difficoltà oggettiva di staccarsi dalle foto scattate (impressioni, sensazioni, ecc. che chi non le ha scattate non ha ovvero, il vissuto) e di volerle inserire per creare precisazioni che alla fine si traducono in confusione, in secundis nella cifra stilistica adottata, lui ci ha letto tre differenti stili quindi reale difficoltà nel mettere insieme la coerente linearità del racconto fotografico pur riconoscendo che l'insieme ha una forza notevole, soprattutto il raccontare da dentro e da fuori quanto avvenuto.
Personalmente ci giro intorno da un mese, le foto sono dei primi giorni di dicembre, puoi immaginare quante volte ho montato e smontato il portfolio che come dicevo in incipit parte da circa 60 foto; no, non ho voluto raccontare né la pena né il disagio ma solo come i nomadi
Citazione:
... ma dall'insieme delle foto sembrerebbe invece emergere una sorta di assuefazione al degrado e forse il fatalismo di chi è già convinto che passati 30/40 giorni si ritroverà comunque in quel luogo ....
vivano quasi come normalità il doversi spostare coattivamente per poi ritornare sui luoghi lasciati dopo poco tempo. Capisco quanto detto sull'ultima foto, per altro alla quale difficilmente rinuncerò ahahah Laughing, perché a mio avviso viene letta con difficoltà ma basterebbe osservarla bene e cercare di collocarla ... ogni cosa non è a caso in quello scatto anzi in sincerità l'unica/uniche cose che mi sono trovato in fase di elaborazione sono proprio le macchie. La lettura che suggerisco è quella di osservare l'uccello che dai rami va verso lo scuro, l'effimera circostanza di certezza di un luogo considerato casa o presunto tale fino al momento dello "sgombero" e da lì verso un'altra effimera certezza (con probabilità ossimoro nella vita del nomade), un altro campo. Le macchie le ho lasciate perché i nomadi (quei nomadi) sono macchiati, dalla loro vita, per la loro vita ... qui si aprirebbe un discorso molto ampio ma così è e sarebbe un'altra storia.

Ti ringrazio della disamina che hai voluto sottopormi, hai anche aggiunto un tassello alla mia ricerca di migliorare il portfolio.

Grazie e ciao

Raffa
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Sandro Sardoz
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MessaggioInviato: Mar Gen 05, 2016 3:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Le immagini. le foto sono impressive , molto.
Alcune , come la settima, il ritratto - semplicemente fantastica, da NG, per me.
Altre , come Angelo dice - quella del nomade che saluta dall' auto - un momento , una cattura eccellente, l'attimo colto, come pure la composizione.
Riguardo la tecnica delle immagini, proprio come ha detto Angelo, anche a me le differenti elaborazioni, cioe` stili in un certo modo interrompono la simbiosi delle immagini.
Il mosso, sfuocato, contraposto alle nittide monocromie.
Magari separarle e proporle ognune in un reportage, una mia proposta,ecco.
Infine si puo` dire che in queste situazioni c'e` di tutto, confusione, disperazione, voglia di combattere, magari anche rassegnazione e accamparsi poi un po` piu` in la.
Resta il fatto che ti restano in mente queste immagini, specialmente degli sguardi e degli ambienti dove vivono queste persone...
Complimenti per il grande lavoro , il vivere tra loro, che so` e` tutt'altro che semplice e facile da eseguire e mostrare a noi tutti .
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raffaele rossiello
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Registrato: 04/09/11 11:19
Messaggi: 396
Residenza: Barlassina - MB

MessaggioInviato: Mar Gen 05, 2016 6:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sandro ... scusa la mia ignoranza ... ma cos'è NG?

Ti ringrazio del passaggio, come detto questo è solo e per il momento la prima versione del portfolio che ho intenzione di realizzare e che comunque ... ho la sensazione che non avrà mai una fine definitiva, sono quasi certo che continuerò a cambiare foto o posizione nella serie ... ahahahah
posso dire ... work in progress

Ciao e grazie

Raffa
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Sandro Sardoz
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MessaggioInviato: Mar Gen 05, 2016 8:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il National Geographic,Raffaele.

E` un portfolio coi fiocchi, ovviamente puoi effettuare tante varianti disponendo di tante immagini come hai detto di avere , io le vedrei infine appese al muro una galleria , una mostra.
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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2016 9:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Lascio anche io un mio piccolo contributo, la prassi da seguire per un lavoro del genere di solito parte innanzitutto nello scegliere un argomento, che a molti sembra una sciocchezza ma in realtà non è cosi. Credo che tu ci sei riuscito senza cadere in ripetizioni di lavori già visti e credo sia stato anche molto coraggioso.

Poi c'è la fase di ripresa e anche qui credo che tu abbia abbastanza dimestichezza sia nell'uso della fotocamera che nell'avvicinamento ai soggetti per poterli far sentire a loro agio e non considerarti come presenza estranea. Ciò avrebbe compromesso fortemente la riuscita delle foto perdendo in naturalezza.

L'editing è davvero un tasto dolente, fare la selezione delle proprie foto è davvero un esercizio difficile a tutti ... a parer mio le foto sono ancora troppe e cercherei di fermarlo intorno alle 20 immagini. Risulterebbe più snello e di immediata lettura. Alcune foto (sempre a mio modesto parere) che si ripetono sul contesto del luogo e senza presenza umana si potrebbero anche levare (non tutte).

La post produzione che ritengo sia equivalente alla forma grammaticale per il libri di testo, la trovo abbastanza uniforme e omogenea e quindi per me va bene...

Credo e mi auguro che, come altri lavori che ci hai fatto vedere, questo ti darà altre belle soddisfazioni Smile
_________________
Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com


L'ultima modifica di Antonio Perrone Torkio il Mer Gen 06, 2016 11:43 am, modificato 1 volta
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Marco Furio Perini
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Residenza: Torino

MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2016 9:35 am    Oggetto: Rispondi citando

La prima considerazione (extrafotografica) che mi vien da fare riguarda la specularità delle situazioni a Milano ed a Torino. Anche qui periodicamente si presenta il problema dello sgombero di alcuni campi nomadi (uno in particolare, che a detta dei residenti vicini e dei quotidiani ha sempre creato non pochi problemi in termini di sicurezza e legalità), anche qui periodicamente si ripresenta la rioccupazione abusiva di altri spazi se non degli stessi. Il tuo lavoro va ovviamente apprezzato moltissimo, non è da tutti i fotoamatori calarsi in realtà simili per documentarle e pubblicarne i risultati. Nell'insieme mi piace parecchio, anche se personalmente certe imperfezioni tecniche (le macchie sul sensore in primis, oltre a certi mossi fastidiosi) le avrei evitate, ma è ovvio che se le hai lasciate avevi le tue buone ragioni espressive. Continua così... Smile Ciao!
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raffaele rossiello
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Messaggi: 396
Residenza: Barlassina - MB

MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2016 10:26 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per i vostri interventi.
Come Antonio conferma, non è affatto facile trovare gli argomenti da trattare principalmente per due motivi.
Il primo è perchè oramai è stato fotografato di tutto quindi il rischio di cadere nella ripetitività e nella banalità (banalizzare l'argomento/storia) è elevatissimo, il secondo motivo è dato dalla difficoltà oggettiva di portare avanti un progetto e poi non in elenco ma anch'esso di primaria importanza è lo sviluppo e l'editing delle foto che , a fronte di 10/20 scatti complessivi l'editing è quasi immediato, su 50/70 foto e oltre diventa un dramma, almeno chè tu non sia un fenomeno di nome Salgado ma non è certamente il mio caso.
Su questo lavoro ci sono da circa un mese e mi rendo conto di essere solo ad un terzo dell'opera, si pensi che alle volte ho il dubbio amletico di non proporre il lavoro in BN (a me naturale) ma a colori.
Quindi ...

CIAN ANCLE SA IEC ... andiamo avanti lo stesso!!

Grazie ancora dei suggerimenti e delle vostre considerazioni.

Raffa
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