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Prova bianconero

 
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Autore Messaggio
Luca Marchi
Ospite





MessaggioInviato: Mar Mar 11, 2014 2:24 pm    Oggetto: Prova bianconero Rispondi citando

http://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-120954

Salve, mi darebbe un giudizio/commento?
Grazie in anticipo.
Saluti.
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giacomo saviozzi



Registrato: 02/02/08 11:54
Messaggi: 390
Residenza: volterra

MessaggioInviato: Sab Ago 23, 2014 8:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Buon giorno Luca.

Mi fa piacere capitare di tanto in tanto su Micromosso e trovarmi qui a guardare una foto.
Sempre più spesso viviamo nella convinzione che le nostre foto non debbano essere criticate, e se ciò viene fatto a farlo debba essere un "esperto". Non credo sia un pensiero corretto. Non che non sia piacevole, istruttivo che una persona "esperta" dedichi un po' del proprio tempo a commentare una nostra foto, anzi il più delle volte è motivo di apprendimento. Ciò che voglio dire però è che spesso tendiamo a trascurare i commenti di chi la fotografia la "vive" e cioè la guarda, la osserva, ne sente il profumo, ne cattura le emozioni. Il più delle volte ho ritenuto più istruttivo e gratificante sentir parlare delle mie immagini da chi per puro caso si trovava a visitare una mia mostra e con gli occhi di chi non conosce soggetto, autore e un po' distratto dalla gita domenicale resta in silenzio a guardare cio' che propongo e cerca di "capire" entrare in empatica con le mie immagini. Mi piacciono i commenti di chi sente dentro l'emozioni e non tanto il peso della tecnica e della conoscenza fotografica.
Con la tua immagine vorrei provare un esperimento, vorrei cercare di liberarmi dalla sovrastruttura fotografica fatta di tecnica e regole. Vorrei evitare di darti suggerimenti su come avresti dovuto "trattare" i bianchi e i neri. Mi piacerebbe che tu riuscissi a dimenticarti con quale macchina l'hai scattata, l'obiettivo usato, se le curve, gli istogrammi, se il plugin taldetali avrebbe migliorato o meno.
La differenza secondo me da chi fotografa e chi è un fotografo non risiede nella tecnica e tanto meno dall'attrezzatura posseduta. Lontano da me, e sarebbe bello lontano da tutti, pensarlo. Ci facciamo un sacco di domande su quale modello della blasonata macchina fotografica di turno sia il caso di comprare o meno, quanti milioni, miliardi, di pixel possiede, se il sensore è d'oro zecchino o semplicemente similpelle. Sarebbe interessante piuttosto chiedersi se ciò che rappresentiamo, raccontiamo, con la nostra macchina fotografica ha quel qualcosa in più che la rende unica, un qualcosa dentro che ci fa sentire piccoli. Credo che una foto sia come una persona, ha la sua unicità, il suo carattere, la sua storia, e le persone si distinguono per la loro cultura, per la capacità di esprimersi, per la lingua che parlano, per la loro gradevolezza o sgradevolezza. Non dovrebbe essere importante se sono avvocati o operatori ecologici, se sono scatti fatti con una compattina o con l'ultimo modello in titanio.
Ecco allora che non mi interessa sapere se la tua immagine è scattata con quella o l'altra macchina, non m'interessano le condizioni di ripresa, se sai o meno usare CS, ciò che m'interessa capire ed eventualmente riuscire a dirlo è ciò che la tua immagine mi trasmette.
Quando andiamo in una città che non conosciamo e possediamo una macchina fotografica, uno smartphone ci viene un eccitamento maniaco con con scatto compulsivo, qualsiasi oggetto inanimato, qualsiasi palazzo, qualsiasi autoctono, meglio se esotico e minorenne, è un buon soggetto. Non è vero, è vero il contrario. Siamo bombardati da immagini, da cartoline con su scritto saluti da. E' sempre più difficile trovare la nostra visione delle cose.

Te sei andato a visitare il Portogallo vero? E ti sei imbattuto in Coimbra? E' così? Bene. Ho guardato un po' di foto di Coimbra ce ne sono di belle, di brutte, ci sono cartoline, foto di parenti con dietro un po' di paesaggi, come al solito immagini, tante immagini.
Quella che ci proponi tu non si colloca in mezzo a tutte queste e senza il titolo molto probabilmente sarebbe difficile trovargli una collocazione. Hai voluto raccontarci la tua Coimbra attraverso i tuoi "filtri" . E' come se questa foto raccontasse non solo un piccolo particolare del luogo ma sopratutto racconta un pezzo del tuo modo di scoprire le cose, di vederle attraverso i tuoi pensieri. Credo che cio' sia il primo passo per essere fotografo e non solo per fotografare. Nella fotografia la cosa che trovo più interessante è il "punto di vista" dell'autore. Tu non hai fatto onestamente una bella fotografia ma hai il merito di aver fatto la TUA fotografia. Pare una sciocchezza, quasi una delusione. Una brutta foto è sempre una brutta foto, si in parte è vero, ma ci sono foto brutte che vorrebbero scimmiottare quelle belle ( come se la figlia di Fantozzi si vestisse e si atteggiasse a modella bella e filiforme) e foto belle che non sanno di nulla, stucchevoli e prive di pathos. Te hai avuto il merito di ricercare, di non fermarti all'apparenza, sei andato "dentro" al tuo soggetto e ce l'hai reso con il tuo linguaggio. Quando si parla non è detto che tutti ci capiscano, come quando si scrive, si può raccontare una bella storia ma non essere grammaticamente corretti. Questa immagine è un po' cosi, scorretta, manca di "regole" e quelle che avrebbe dovuto seguire sono disattese ma è il tentativo di raccontare Coimbra con le tue parole.

grazie
Giacomo Saviozzi
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Luca Marchi
Ospite





MessaggioInviato: Sab Ago 23, 2014 5:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Salve Giacomo, vedo solo ora il tuo commento. Sono in vacanza, in Montenegro, e spero di portare anche da qui il "mio modo di vedere". Ti ringrazio per il commento, in effetti sono poco pratico sia di B/N che di Photoshop ma, appunto, volevo dare la mia visione del mio viaggio a Coimbra. Hai colto in pieno il mio senso di quella foto, vuol dire che ( a parte la tecnica) il "messaggio" arriva.
Grazie ancora!!
Un caro saluto
Luca
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