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[Catalina Filip]

http://www.internazionale.it/immagini/fotografia/2013/02/15/foto-146600/



Senza parole... Viene premiata sempre di più la violenza, le tragedie di questi popoli che oramai sono umiliati da anni e anni.. Perché continuare ad essere umiliati, perché non si ha rispetto di quella poca dignità che è rimasta .. perché vengono sbattuti nelle prime pagine dei giornali senza un minimo di scrupolo.. Perché ?? Si potrebbe dire un BASTA!!!!

Sono anni che la giuria international scelgono foto del genere.. cosa dovrei capire? Che è la foto più descrittiva del anno? Che è la più più ????

Senza parole!!!!!!

Riflettete.[/code]
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Non sono gran cosa,
Però sono tutto quello che posso essere...

[Antonio Perrone Torkio]

io credo che la "disgrazia" faccia sempre notizia Caterina... le cose liete no e quindi diventano poco interessanti fotograficamente parlando.

Però mettiti nei panni dell'autore che si è trovato una scena di fronte cosi ... se fossi stata tu al suo posto che avresti fatto?

non l'avresti ripresa? forse e dico forse, l'avremmo fatto tutti.

Riguardo la giuria forse si hai ragione, danno priorità sempre alle disgrazie e in ogni caso, credo a mio modesto parere, che la foto vale...
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Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com

[gpaolini]

Certo che chi fà il fotografo di guerra non può che fare fotografie di questo tipo dove la violenza e la crudeltà emergono in maniera drammatica .
La foto nella sua crudezza è terrifficantemente bella .
Non sarei mai in grado di scattare queste foto , e ne tantomeno le premierei , ma oggi la violenza la sbattono da tutte le parti .
un saluto
giovanni

[Marco Furio Perini]

Con tutto il rispetto per l'indignazione di Caterina, credo che la colpa maggiore non vada imputata al fotografo o alla giuria, bensì a quella parte dell'umanità che provoca queste tragedie. E forse persino un po' a qualcuno dei protagonisti di questa immagine, che sembra persino compiaciuto della presenza del fotografo come se questo giovasse alla causa... Ciao

[Paola Lirusso]

Purtroppo le foto dell'anno sono foto di dolore, di guerra, non potrebbe essere altrimenti visto che la nostra stupida ed egoica forma mentale sa partorire solo orrore...la foto comunque è bellissima

[giulia berardi]

La fotografia serve anche a descrivere la realta'.se la realta' e' crudele e orrenda non e' certo colpa della fotografia , anzi,a me personalmente serve per indignarmi ancora di piu' di cio' che conosco leggendo, ma che senza la foto e' comunque difficile da immaginare, perche' l'orrore e' difficile da immaginare.trovo che questa foto sia un documento storico di grande importanza .
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Giulia Berardi

[Ginetta Regazzetti]

Buongiorno a tutti, sono d'accordo con G. Berardi; aggiungo che il fotografo scatta cio' che vede e se la sua professione si svolge in ambiente di guerra ovvio che proporrà immagini di questo genere.. mi rendo conto invece, valutando a ritroso negli anni, per poca competenza fotografica possa avere, di trovare queste immagini sempre più crude, oserei dire come una sorta di corsa alla ricerca dell'immagine piu' drammatica per occupare un posto nella sfera del successo fotografico. Quello che và a perdersi,credo, sia la sensibilità ovvero l'emozione che deve strasmettere (cosa che si nota in alcuni commenti immediatamente sotto la fotografia),quindi mi domando con quale criterio viene scelta la fotografia.
Concludo dicendo che la vita purtroppo è questa, sempre in continua progressione verso l'annullamento dei valori facendoci dimenticare quanto abbiamo di più prezioso, portandoci a focalizzare quello che costantemente si può vedere quotidianamente,la cosa importante è che sia vista come atto di sensibilizzazione e non come semplice metodo per avere successo.
buon fine settimana a tutti

[Felice La Porta]

ho espresso più volte la mia riluttanza verso quella forma di pseudo arte che sfrutta gli istinti più bassi dell'animo umano per porsi in evidenza e la mia convinzione della ssoluta banalità di questo genere di riproduzione quando non abbia altro fine che quello di porsi in evidenza. A questo genere faccio appartenere anche lo sfruttamento intensivo della drammaticità in ogni sua forma ed i vari esistenzialismi.
Tuttavia questa foto non suscita in me repulsione, ma un forte turbamento. non è arte, è informazione ed il reporter svolge egregiamente il suo lavoro anche se probabilmente non manca in questo scatto una certa dose di compiacimento per l'occasione colta.
Come dice Giulia l'immagine serve ad aggiungere qualcosa alla nostra indignazione per quanto sterile essa sia.
Qualcuno nei commenti sotto la foto parlava di sciacalli che fotografano sciacalli e probabilmente ha ragione, ma foto come questa le istituzionalizerei riportandole sui libri scolastici e nei pubblici uffici perché tutti ci si possa ricordare con più coscienza cosa è una guerra, perché si possa capire che con la nostra indifferenza si alimentano queste tragedie, per ricordarci che nessuno è innocente.
Felice

[angelo trapani]

... forse più che scandalizzarci per la crudezza o l'opportunità dei contenuti delle foto di reportage penso che dovremmo interrogarci sul perchè nel mondo si facciano ancora le guerre!!!
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La strada è quel teatro naturale dove ogni giorno va in scena la vita; palcoscenico di quella commedia dove tutti noi diventiamo attori... a volte protagonisti

La mia gallery - Il mio blog - Le mie foto su MicroMosso

www.angelotrapani.altervista.org - http://angelotrapani.wordpress.com/

[giannimazzesi]

Ciao a tutti.

Questa foto serve ancora una volta a ricordarci che ci sono vie distinte nella fotografia, che quasi mai coincidono: il fotogiornalismo e l'arte.
Entrambe utilizzano la fotografia e spesso vengono prese per la stessa cosa, ma non lo sono.
E' come confondere il giornalista con l'artista.
Chiaro che la stampa premia il fotogiornalista, come la galleria premia l'artista.

Gia
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http://www.mazzesi.blogspot.com./

[giannimazzesi]

Per la foto dell'anno...

http://tiraturalimitata.blogspot.it/

http://borful.blogspot.it/

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/02/19/news/world_press_photo_ritocco-52942610/?ref=HREC2-7

Ciao,
Gia
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