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Ricevo e pubblico questa serie di scatti di Marco Pavani


Le parole dell'autore che accompagnano questo lavoro:

CONAKRY – Luglio 2008 – L’Africa nera è ancora un po’ più nera

La Guinea è un paese in crisi grave. La “mutinerie” dei soldati e quella dei poliziotti, lo sciopero degli insegnanti, poi quello dei medici e dei doganieri, la faticosa nomina dei 36 ministri del nuovo governo Souaré, durata un mese e mezzo, hanno di fatto bloccato la vita sociale, politica ed economica. Per quasi due settimane la città è stata attraversata da camionette di soldati che sparavano in aria, da scontri tra gli stessi soldati e poliziotti, e da saccheggi improvvisati ai danni degli automobilisti, soprattutto in periferia. Ci sono stati morti, ancora una volta, si parla di 24 poliziotti e di 4 civili, anche se non c’è una conferma ufficiale. Molti commissariati sono stati distrutti, e solo recentemente i poliziotti sono tornati a lavorare all’aeroporto.
Durante la mutinerie, si è vissuto nei fatti un colpo di stato con vacanza di due giorni del potere. Il capo dei rivoltosi dopo un mese in cui era in pratica svanito nel nulla, è riapparso ed è normalmente al suo posto di comando nella caserma.
Le conseguenze economiche sono state pesanti. La benzina costa oggi quasi un euro al litro. Il sacco di riso da 50 kg, unità di misura della vita familiare è intorno ai 35 euro, con un aumento del 200% rispetto allo scorso anno. Il prezzo dei taxi è triplicato nell’ultimo anno. Il viaggio Conakry-N’Zerekorè costa 35 euro, in pratica uno stipendio mensile. In effetti, girando Conakry, è evidente come ci sia meno traffico, meno commercio e come la gente vada sempre di più a piedi. Solo i militari hanno avuto evidenti benefici in questo periodo. Hanno ottenuto il loro riso a prezzo politico e il pagamento degli arretrati dei loro stipendi. Si mostrano fieri e abbastanza arroganti.
La televisione di stato ogni sera ha trasmesso sul suo unico canale, interviste fiume ai nuovi ministri, elogiando la loro storia, mostrando la loro ricchezza e il loro patriottismo. Si tratta, infatti, di persone tutte legate da sempre alla presidenza, che, dopo un anno di attesa, durante il governo di consenso del Primo ministro Kouyate, hanno normalmente ripreso i loro posti. Il presidente dei patronati economici (il vero capo dell’economia e degli affari) è tornato ad essere M.Sylla, l’uomo che durante la rivolta del febbraio 2007 era divenuto il simbolo negativo della corruzione, arrestato più volte per malversazione. Il cambiamento, l’illusione di averlo a portata di mano, un Paese aperto agli investimenti stranieri, il blocco dell’inflazione, il valore più forte della moneta locale, tutto questo desiderio di novità, vissuto per quasi un anno, è tramontato. Le elezioni legislative previste all’origine per marzo 2008, sono state rinviate sine die, mentre quelle presidenziali sono state confermate per il 2010, e sono in molti a prevedere il passaggio dei poteri al figlio dell’attuale presidente.
Le organizzazioni internazionali (ONU, UNICEF) e le ONG hanno ridotto il personale presente sul territorio, invitando quello che resta a non portar qui le proprie famiglie.
La gente è molto demoralizzata. Si vede in giro che c’è stata molta paura. Un episodio: durante la nostra festa dei bambini dell’arcobaleno che si è fatta alla fine della scuola della pace, verso il termine è scoppiato un palloncino di gomma. Tutti i bambini e le loro famiglie hanno lasciato precipitosamente la sala.
I miei amici mi hanno detto che c’è anche un ritorno del discorso etnico a livello delle nuove disposizioni per il passaporto. E’ richiesta la lingua parlata, e se uno risponde che parla il francese, non è accettato, ma la domanda va avanti solo se si dichiara di parlare soussou, gherzè, malinke, poular, kissi o toma, in altre parole le sei lingue locali ufficializzate al tempo di Sekou Touré. Bisogna quindi dichiarare sulla “fiche” la propria provenienza etnica.
Per uscire dal Paese ci sono ulteriori restrizioni. L’ambasciata di Francia lo scorso anno ha respinto il 43% delle richieste di visto (dati di Jeune Afrique) e oggi dà appuntamenti a un mese dalla prima richiesta.
Un futuro sempre più nero?

L'Africa nera è più nera

[Margherita Blasi]

gli scatti sono bellissimi, ma quello che scrivi mi preoccupa molto, sinceramente non ero a conoscenza di tanta gravità , la cosa peggiore che possa succedere a queste popolazioni è di essere disertati anche dalle organizzazioni umanitarie, anche se capisco le riserve prudenziali.

[Attilia Franchi]

Le foto sono veramente molto belle ma le parole che lo accompagnano fanno male al cuore. E al G8 si preoccupano di aumentare la produzione di petrolio

[marcopavani]

Veramente, Attilia, fa impressione la distanza, anni-luce, della sensibilità occidentale, G8 e altro, dalla realtà "reale" della vita umana. Grazie a te, e anche a Margherita per l'interesse. Marco
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marcopavani

[VinS]

Complimenti Marco, le foto sono molto belle e comunicative, un reportage davvero coi fiocchi...
Ma ciò che colpisce di più al cuore sono le tue parole... purtroppo la storia si ripete, sembra impossibile ma questi cicli continuano all'infinito e noi non sappiamo neanche niente di tutto questo... ai mezzi di comunicazione di massa della Guinea e di tutte le guerre e problemi africani non frega proprio niente!!!

[marcopavani]

E' vero, Vincenzo, ai mezzi di comunicazione di massa non gliene può fregare di meno. Sai che cosa dissero i francesi del Ministero degli Esteri al Quai d'Orsay nel commentare la notizia che in Togo, tre anni fa, in seguito alla morte del presidente Yadema, e alla successione illegittima di suo figlio, quando ci furono 100 morti negli scontri a Lomè? Che era un evento "fisiologico"!!!!. Ma di quanti morti ha bisogno l'Africa perchè un fatto diventi "patologico"? Qui da noi basta un fatto di sangue, una presenza gitana vicino a un bambino per far scattare l'emergenza sicurezza con il corredo delle cazzate delle impronte digitali....
Credo che invece, anche nel piccolo, nella goccia di MM, nella fotografia, nella sensibilità che traspare dai commenti tuoi e di tanti, si possa cambiare il proprio spirito, la propria intelligenza, la valutazione docimolica della vita e dei suoi eventi, e che quella goccia di sensibilità piano piano comncia a essere un piccolo fiume.
Grazie della tua amicizia e di quella di tanti. Marco
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marcopavani

[Tino Veneziano]

cos'è la valutazione docimolica?

[marcopavani]

Tino, un errore di battitura, volevo dire docimologica, da 1 a 10, come a scuola
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marcopavani

[Tino Veneziano]

[VinS]

[Tino Veneziano]

[aldo feroce]

un dovere riportare il tutto.
grazie

[gio4peace]

sono immagini molto cupe, fanno davvero male, anche quando le eprsone sorridono come in una di queste....

[Giacomo Sardi]

Marco son veramente strepitosi questi bianchi e neri, scuri come il petrolio, sporchi e pesanti, sono ...pesanti come macigni !

10+
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La Macchina Del Cervello