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PF: Reportage in Abruzzo p. 1 di South
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Autore Messaggio
staff



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 9:11 am    Oggetto: PF: Reportage in Abruzzo p. 1 di South Rispondi citando

Riceviamo e pubblichiamo questo reportage di South sul terremoto in Abruzzo


buona visone

REPORTAGE ABRUZZO PARTE 1
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south



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Messaggi: 59

MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 9:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Ringrazio lo staff per la pubblicazione del reportage. Questa è la prima parte, credo che a breve pubblicheremo anche la seconda.
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L'ultima modifica di south il Gio Mag 28, 2009 11:03 am, modificato 2 volte
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giacomo saviozzi



Registrato: 02/02/08 11:54
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 10:38 am    Oggetto: Rispondi citando

C'ho pensato un po' prima di commentare. Vorrei evitare polemiche sterili e soprattutto essere innondato da retorica spicciola.

Non entro nel merito della qualità delle foto. Quello che volevo sottolineara è altro. Intanto mi viene da fare due o tre domande. La prima è "perché lo fai"? Citando un cantante che si riferiva a un tossico. La seconda è: e' il tuo lavoro il fotoreporter? L'ultima abiti in Abruzzo? Hai perso casa?

Premesso ciò vediamo se dico ciò che penso. Ammesso che tu lo faccia per lavoro e quindi ci sia il "diritto di cronaca" direi il dovere.

Non credo sia il luogo adatto per pubblicare un lavoro del genere, tanto meno con un nick. Ci sono fotografi professionisti su MM che hanno fatto interessanti lavori sociali ma non li hanno postati per ricevere applausi e strappare una "retorica lacrimuccia" e quando lo hanno fatto l'hanno fatto con il loro nome e cognome. Perché quando le cose si fanno serie si fa i seri e credo che il Nome e Cognome sia sinonimo di serietà.

Detto questo non mi piace ciò che accade in Abruzzo. L'unica cosa giusta che l'Imperatore di questo stato delle banane ha detto è di non andare a fare del turismo fotografico nei luoghi della tragedia.

D'immagini dove si vedono crepe, vigili del fuoco intenti a spalare calcinacci, inviati dei tg se ne vedono, si sono viste a valanghe, per cui: "nulla di nuovo sotto il sole". Adesso si spengeranno i riflettori...ci dimenticheremo tutto...I morti resteranno morti e le case resteranno macerie. Soprattutto gli sfollati resteranno sfollati nonostante le promesse. Saranno pochi quei reporter che andranno a raccontare la "brutta storia" di chi resterà sensa una casa nonostante le promesse dell'Impero. Continuerà invece il pellegrinaggio dei turisti fotografici nel tentativo di "catturare" la vecchietta gobba che cammina tra i calcinacci. Il cagnolino..il pompiere...il vigile, il nerboruto soldato e gongolarsi su un forum per un: "bella cattura bravo" oppure "io avrei fatto così o cosà" o ancora "l'orizzonte pende". Questa non è fotografia, non è denuncia, non è cronaca. Non so cosa sia di preciso ma non mi piace.
Che gli avvocati facciano gli avvocati, gli studenti gli studenti, i dottori i dottori, che non si mettano a fare i reporter per un giorno. Non solo non gli riuscirebbe granché ma non farebbero bella figura.

La fotografia è cosa seria, si può fare per passione, per lavoro o per sfogo ma ogni cosa al suo posto. Un fotografo appassionato di chilurgia è una bella cosa ma non pò e non deve fare il chilurgo. Un detenuto conosce il diritto penale ma non fa l'avvocato. Ogni cosa deve stare al suo posto. Io non fotografo i fiori e gli uccelletti e non faccio il naturalista, mi piace l'odontoiatria ma non faccio l'odontoiatra. Mi piacerebbe fare il ginecologo al nero ma non posso. Un reportage di un sciagura è cosa seria, non una passeggiata domenicale. Capisco chi si prende la briga di spalar calcinacci, dar da mangiare agli sfollati, chi si sporca le mani e poi racconta la sua esperienza con la fotografia ( vedi chi va a fare il medico in Africa qui ce ne sono più di uno, bravi medici e intelligenti fotoamatori). La domenica consiglio a tutti di dedicarla alla famiglia...alle ragazze, allo sport oppure a sane passeggiate in montagna. Lasciate perdere sciagure, gente che soffre. Se decidete di farlo, non lo fate una tantum, ma sempre...Non basta santi per un giorno per andare in paradiso.

Con tutto rispetto.
Giacomo Saviozzi
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south



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 10:56 am    Oggetto: Rispondi citando

l'iscrizione con nick a questo portale è antecedente a queste foto e del tutto svincolata da esse. non serve certo a coprirmi.

il mio nome e cognome è Davide Macchia

..e si, mi è stato chiesto di scattare queste foto per lavoro.

poi, se bisogna nascere professionisti per poter fare certi scatti allora basta saperlo... se invece c'è sempre un punto di partenza, allora il discorso cambia, e questo potrebbe essere il mio.

non cerco di strappare la "retorica lacrimuccia", se può essere passato questo messaggio, allora chiedo agli amministratori di eliminare le immagini pubblicate, sia sul forum che sul portale.
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Antonio Perrone Torkio
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 11:02 am    Oggetto: Rispondi citando

il reportage resta in quanto non esiste un divieto di diventare futuri bravi fotografi di reportage, cosi come resta il pensiero del Saviozzi in quanto anche lui ha il diritto di esprimere la sua personalissima opinione.
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Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
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giacomo saviozzi



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 11:04 am    Oggetto: Rispondi citando

ecco...adesso funziona meglio. Certo che c'è sempre un inizio. E questo è il tuo. Non devono eliminare nulla. Se è l'inizio di una "carriera" il nome e cognome è meglio di un nick che fa tanto "fotografo mascherato". Per il resto buona fortuna.

Per il resto che dire? Io avrei detto da subito che si trattava di un lavoro e non di pellegrinaggio fotografico, sarebbe stato tutto più chiaro e magari si sarebbe parlato d'altro. Cmq credo che il mio intervento valga per le altre decine e decine di foto fatte da "turisti del terremoto". Spero allora che tu riesca a "sporcarti" le mani anche con altri temi sociali.

ciao
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south



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

con tutta sincerità, mi è sembrato questo il turismo del terremoto:




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Marco Furio Perini
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 11:19 am    Oggetto: Rispondi citando

Senza voler entrare nel merito di quanto scritto da Giacomo, mi limito a esprimere un mio parere solo sul portfolio (o sul "reportage" se si preferisce chiamarlo così). Mi pare d'aver capito che molto più del "terremoto" in sè si voleva un punto di vista panoramico sull'operato di chi ha prestato la propria opera (professionale o volontaria che fosse non credo abbia importanza) "dopo" i tempi dell'emergenza, protezione civile, vigili del fuoco, eccetera. Sotto questo aspetto di committenza mi sembra allora che tutto sommato il lavoro sia più che accettabile, le foto descrivono bene (talvolta direttamente, altre volte con composizioni che suggeriscono concettualmente) quel che si fa dopo un evento così tragico (semmai avrei evitato di inserire quella del turista che fotografa, una interpretazione troppo "personale" e veicolante rispetto alla neutralità delle altre).
Sinceramente però dovessi dire che questa serie di foto mi ha trasmesso qualche emozione, beh, direi una bugia. Ma qui probabilmente ha ragione Giacomo... ci vuole tutt'altro tipo di approccio per "entrare" a fondo nel senso del dramma e dell'avvenimento, un approccio che probabilmente alla maggior parte di noi fotoamatori manca per tanti fattori contingenti e no.
Ciao
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giacomo saviozzi



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 11:19 am    Oggetto: Rispondi citando

io userei un altro silogismo: "sciaccallaggio fotografico". Il tizio conferma la mia teoria che sarebbe meglio la domenica dedicarla alla cura del corpo visto l'abbondanza di lardo. E se ero il vigile gli avrei tirato un calcio nei denti.
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south



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 12:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Marco, dalle tue parole mi sembra di capire che per emozionare si debbano vedere sangue e dolore... e che si tratti di un ambito con accesso negato a noi inesperti fotografi. magari ho capito male.

ripeto, si tratta di un lavoro su commissione, e lo scopo di questa serie di immagini non è quello di suscitare scandalo o compassione, bensì testimoniare la situazione in quel momento, ad un paio di settimane dal disastro. allora non ho potuto far altro che riprendere le conseguenze di quanto successo, ed il lavoro di chi prestava il proprio intervento, nelle poche zone in cui avevamo accesso accompagnati da forze dell'ordine o vigili del fuoco.
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Marco Furio Perini
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 12:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

No no Davide, "sangue e dolore" proprio no, quelli al limite preferisco vederli al cinema, in storie piene di passioni umane ma... sapendo che sono finte Very Happy Ripeto anch'io, è un lavoro su commissione e che credo soddisfi quanto richiesto dal committente chiunque fosse, per questo non era affatto mia intenzione sminuirlo, semplicemente guardarlo e commentarlo relativamente al suo intento. Ciao
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Marco Bentivoglio



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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 12:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

per quanto può contare voglio esprimere anche la mia opinione.
Forse non ho la capacità e la cultura fotografica per poter valutare la qualità del reportage dal punto di vista giornalistico e fotografico, però ho sufficiente sensibilità ed intelligenza per dire che non ci vedo nulla di male nell'operato del fotografo, non vedo cosa ci possa essere da criticare. Ho visto foto dal mio punto di vista, ripeto inesperto, ben fatte, foto documentaristiche di quel preciso momento in cui sono state scattate, non ci vedo malizia, non ci vedo nessuno sciacallaggio, il fatto che uno non sia professionista non vuol dire che sia opportunista e sciacallo anzi, secondo me è proprio il professionista che spinto da voglia di emergere e guadagnare per qualche scoop si spinge oltre il limite della decenza e fotografa o filma scene di vero dolore, come si è visto in TV qualcuno pronto a riprendere le condizioni pietose di persone estratte dalle macerie 3 secondi prima.
Nelle foto di south vedo qualcosa di molto diverso da questo, ci sono foto di particolari come il foglio degli oggetti recuperati piuttosto che lo stemma dell'esercito o un bel ritratto di un vigile del fuoco stremato di lavoro. Mi sembra che in questo reportage ci sia la voglia di documentare piu' il lavoro che c'è dietro alla tragedia piuttosto che la tragedia in se stessa che avrebbe sicuramente documentato se avesse voluto strappare la "lacrimuccia retorica" come sopra insinuato.
Le foto con le crepe ed i danni mi sembrano una piccola percentuale rispetto a tutto il resto e rispetto al significato del reportage.
Ripeto, mi ha trasmesso voglia di solidarietà, voglia di tornare a galla ad una vita di nuovo normale, BRAVO SOUTH!!!
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Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2009 10:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Marco Bentivoglio ha scritto:
secondo me è proprio il professionista che spinto da voglia di emergere e guadagnare per qualche scoop si spinge oltre il limite della decenza e fotografa o filma scene di vero dolore, come si è visto in TV qualcuno pronto a riprendere le condizioni pietose di persone estratte dalle macerie 3 secondi prima.


no marco, un fotogiornalista possiede qualcosa che si chiama spirito di servizio innanzitutto. qualcosa che l'amatore fisicamente non può provare e di cui, mi dimostrano le tue parole, ignori l'esistenza.
significa una cosa semplice: i fotografi professionisti non sono, come la leggenda vorrebbe far credere, degli avventurieri scapestrati, guardoni e arroganti che inseguono le calamità e le ambulanze per il guadagno. il fotografo professionista, in particolare il fotogiornalista (o il l'operatore video) che vedi in tv all'opera, è al 99% inquadrato in strutture chiamate agenzie fotografiche oppure agenzie di stampa. queste sono di fatto le fonti di tutte le foto e quasi tutte le informazioni che vedi sui giornali.
la mattina del terremoto diversi miei colleghi di milano sono stati svegliati alle 5 dai loro uffici e inviati a l'aquila seduta stante. prendi e parti, non discuti in questo lavoro.
vai perchè è il tuo lavoro e soprattutto... non ti scegli la foto.
arriva il servizio e lo fai, ti piace o non ti piace. e lo fai bene anche se non ti piace, altrimenti non sei un professionista.
se accade una qualsiasi tragedia e ti chiamano il tuo lavoro è partire e fare fotografie perchè tu fai informazione. non vai a sciacallare nessuna immagine, soprattutto non ci vai per voyeurismo nè esibizionismo. ci vai, anzi, perchè a differenza del panzetta con la camerina in mano e i bermuda da spiaggia, tu non intralcerai mai i soccorsi, ti saprai muovere nell'interagire con tutte le forze dell'ordine e di soccorso impegnate, e la tua fotografia, proprio perchè possiedi una professionalità, non sarà mai morbosamente drammatica al punto di sconfinare nello sciacallaggio. è questo il professionismo: sapere come si agisce in circostanze delicate e drammatiche.
certo che vai a fotografare e filmare scene di vero dolore. e che è, una finta?
come ti ho detto la differenza è proprio la mancanza assoluta di qualunque morbosità e anzi una partecipazione totale agli eventi, senza la quale, il fotoamatore ricorda ogni giorno come i versetti del corano, la foto non può dirsi importante, professionale, appassionata e rispettosa di eventi e drammi umani etc etc.
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Marco Bentivoglio



Registrato: 14/01/09 08:27
Messaggi: 152

MessaggioInviato: Ven Mag 29, 2009 5:34 am    Oggetto: Rispondi citando

ok Enrico, hai scritto cose giuste e ti credo per la maggior parte di esse, non ho motivo di dubitarne... però vedi, quando dici

"no marco, un fotogiornalista possiede qualcosa che si chiama spirito di servizio innanzitutto. qualcosa che l'amatore fisicamente non può provare e di cui, mi dimostrano le tue parole, ignori l'esistenza"

Io ne ignorerò sicuramente l'esistenza, ma credo di avere la facoltà di pensare che nel buon nome di cotanto decantato "spirito" alcune volte, dietro di esso, si ciela quello che dicevo nell'altro post, caro mio Enrico, non venirmi a dire, come fanno in tanti che per diritto di cronaca, anche se si tratta di un professionista, si è autorizzati ad andare con il bel microfono a fare interviste e chiedere "Mi scusi, lei chi ha perso a causa del terremoto" solo 1 giorno dopo la tragedia? Con la macchina fotografica è uguale, spesso dice piu' una foto di un'intervista!
Ho visto soccorritori, costretti a fare da scudo con il corpo alzando le braccia per impedire di filmare e fotografare cose per cui oltre allo "spirito di servizio" ci vorrebbe anche "buonsenso" e "un minimo di decenza" o sbaglio? Oppure si deve fotografare e filmare sempre e comunque autorizzati dal fatto di essere professionisti ed inviati da questa o quella agenzia?
Io credo che ci siano cose che, professionista o amatore, sarebbe giusto non fotografare nè filmare!!
Ciao Enrico, senza polemica ovviamente da parte mia, mi piace scambiare opinioni con chi la pensa diversamente.
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Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Ven Mag 29, 2009 5:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Marco Bentivoglio ha scritto:
ok Enrico, hai scritto cose giuste e ti credo per la maggior parte di esse, non ho motivo di dubitarne... però vedi, quando dici

"no marco, un fotogiornalista possiede qualcosa che si chiama spirito di servizio innanzitutto. qualcosa che l'amatore fisicamente non può provare e di cui, mi dimostrano le tue parole, ignori l'esistenza"

Io ne ignorerò sicuramente l'esistenza, ma credo di avere la facoltà di pensare che nel buon nome di cotanto decantato "spirito" alcune volte, dietro di esso, si ciela quello che dicevo nell'altro post, caro mio Enrico, non venirmi a dire, come fanno in tanti che per diritto di cronaca, anche se si tratta di un professionista, si è autorizzati ad andare con il bel microfono a fare interviste e chiedere "Mi scusi, lei chi ha perso a causa del terremoto" solo 1 giorno dopo la tragedia? Con la macchina fotografica è uguale, spesso dice piu' una foto di un'intervista!
Ho visto soccorritori, costretti a fare da scudo con il corpo alzando le braccia per impedire di filmare e fotografare cose per cui oltre allo "spirito di servizio" ci vorrebbe anche "buonsenso" e "un minimo di decenza" o sbaglio? Oppure si deve fotografare e filmare sempre e comunque autorizzati dal fatto di essere professionisti ed inviati da questa o quella agenzia?
Io credo che ci siano cose che, professionista o amatore, sarebbe giusto non fotografare nè filmare!!
Ciao Enrico, senza polemica ovviamente da parte mia, mi piace scambiare opinioni con chi la pensa diversamente.


no, io non li ho visti. mi trovi il filmato? se è accaduto certamente ha fatto discutere, quindi deve esserci una testimonianza.
quello che a me scoccia è questa fabbrica di leggende che è il dire comune di argomenti e su professioni di cui si ignora ogni logica
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