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Civiltà Digitale, non si torna indietro
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Autore Messaggio
Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 3:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Willard ha scritto:
Enrico, a me la morte di chiunque impressiona.

Indipendentemente dal numero. Sia esso uno , siano essi milioni.

Indipendentemente dalle ideologie che ipocritamente assegnano ai morti una classe di merito.

La morte fotografata, l’ho potuta vedere incidentalmente sin dalla guerra di secessione americana. Se vogliamo, anche quella con un tocco di esocità: pur nell’oriente di inizio 1900 in una Cina medioevale l’esecuzione a filo di lama. Foto persino in autochrome di morti della I° guerra mondiale, e via di guerra in guerra, di atrocità in atrocità.

Persino il Lucca digital Foto fest mi continua a proprorre il Word Press Photo dell’anno precedente il cui tema ha sempre a che fare con il crudo dell’uomo. E non è da ieri che esiste questa esposizione.

Ed è proprio questo ampio spazio temporale ( circa 150 anni di documentazione fotografica ) che mi autorizza a pensare che non ci siano scusanti per continuare a dimostrare fino a quanto l’uomo possa arrivare. E quanta pessima volontà , sempre nell'uomo, ci sia nel non volere una buona comunicazione, che è poi madre di qualsiasi conflitto ( assieme ad altre ottime concause…es. interessi economici ) . Conflitto ( nella più ampia accezione del termine ) che può essere anche familiare , di quartiere, città, regione e via crescendo.

Alessandro

Wink


sempre d'accordo con te su tutto, in particolare sull'imbarbarimento culturale, però desiderare che la fotografia proponga soltanto il "bello", nel suo significato più ampio, senza informare su quanto di brutto accade non mi pare naturale.
insomma il WPP non si occupa di divulgare una bieca guardonata come può essere l'episodio che discutiamo, ma riporta testimonianze non sempre idiliiache di quanto accade nel mondo, mi pare ci sia una bella differenza
cioè la fotografia in quei casi non serve a confermare un teorema sulla malvagità dell'uomo, deve informare sui fatti. e se la fotografia non è testimone della Storia, sia essa tragica o meravigliosa, mi chiedo allora a cosa mai possa servire
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Margherita Blasi
SOCIO SOSTENITORE


Registrato: 04/04/08 10:09
Messaggi: 474
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 4:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

questa notizia a rriva a proposito e inquieta ancora di più:

Un’infermiera di Udine ha caricato sul proprio profilo, nel social network Facebook, le foto fatte coi colleghi nell’ospedale in cui lavora. Le immagini erano dunque visibili a chiunque e riprendevano i pazienti, anche intubati, del reparto di rianimazione della clinica universitaria Santa Maria della Misericordia, ovviamente senza il loro consenso.
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Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 4:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Margherita Blasi ha scritto:
questa notizia a rriva a proposito e inquieta ancora di più:

Un’infermiera di Udine ha caricato sul proprio profilo, nel social network Facebook, le foto fatte coi colleghi nell’ospedale in cui lavora. Le immagini erano dunque visibili a chiunque e riprendevano i pazienti, anche intubati, del reparto di rianimazione della clinica universitaria Santa Maria della Misericordia, ovviamente senza il loro consenso.


l'ho vista anch'io e stavo per riportarla ma sono stato in giro tutto il giorno e non ho avuto tempo.
qui non mi viene da pensare al dolo o al voyeurismo quanto alla semplice stupidità.
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Margherita Blasi
SOCIO SOSTENITORE


Registrato: 04/04/08 10:09
Messaggi: 474
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 4:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Enrico, ripensando all'episodio che ha originato la discussione, mi chiedo se tu che sei un professionista, o un reporter o un giornalista che si fosse trovato ad assistere a questa scena incredibile, avrebbe fatto bene a riprendere i cinici fotografici in azione e quindi anche la persona a terra , per pubblicare e denunciare questa mancanza di valori, o no? per me sì
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Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 14, 2009 4:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Margherita Blasi ha scritto:
Enrico, ripensando all'episodio che ha originato la discussione, mi chiedo se tu che sei un professionista, o un reporter o un giornalista che si fosse trovato ad assistere a questa scena incredibile, avrebbe fatto bene a riprendere i cinici fotografici in azione e quindi anche la persona a terra , per pubblicare e denunciare questa mancanza di valori, o no? per me sì


sì, io avrei fatto la foto ai fotografi. immediatamente.
con un po' di mestiere magari, con il rispetto che viene da tante foto di cronaca nera che hai fatto, inquadrando dello sfortunato anche solo un piede, tanto basta per testimoniare cosa i fotografi riprendono.
ma loro li avrei presi tutti in pieno, alla grande.
poi le foto le avrei girate con le facce pixelate ma quello è un altro discorso, personale: tale sarebbe la vergogna di questa scena da non poter nemmeno mostrare chi se ne rende protagonista.
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Cosimo Marino



Registrato: 24/10/08 07:03
Messaggi: 72
Residenza: Puglia

MessaggioInviato: Sab Mag 23, 2009 5:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io vorrei portare un punto di vista un pò diverso.
Sia chiaro il giudizio negativo sui casi citati è ovvio.

Ma ho il sospetto che sia ovvio per chi lo strumento fotocamera lo usa da un pò di tempo con una certa cognizione di causa.

Mi chiedo se le persone che si son messe a fotografare il morto, avessero veramente coscenza di quello che stavano facendo.

Ho il sospetto che alcuni di questi, con una infantile ingenuità, si siano messi semplicemente a spingere un bottone sul telefonino, per avere un "ricordo" di una situazione inusuale.

Dico questo, lo sottolineo, non per discolpare o diminuire la gravità dell'episodio.
Ma sospetto che - a parte i soliti menefreghisti - se quelle persone, in pubblico, fossero state coscenti delle implicazioni del loro gesto, è probabile che avrebbero evitato, quantomeno per non correre il rischio di essere malgiudicati dai presenti.

Il digitale ha solo fatto arrivare "il bisturi in mano ai bambini".
E' lo stesso problema dei tanti che guidano senza la consapevolezza di poter uccidere altre persone con la loro indisciplina.

Il problema, imho, non è lo strumento. E' il bassissimo livello civile e culturale di grandi masse della nostra società.
_________________
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Enrico K. Bona
Ospite





MessaggioInviato: Sab Mag 23, 2009 6:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Cosimo Marino ha scritto:
Io vorrei portare un punto di vista un pò diverso.
Sia chiaro il giudizio negativo sui casi citati è ovvio.

Ma ho il sospetto che sia ovvio per chi lo strumento fotocamera lo usa da un pò di tempo con una certa cognizione di causa.

Mi chiedo se le persone che si son messe a fotografare il morto, avessero veramente coscenza di quello che stavano facendo.

Ho il sospetto che alcuni di questi, con una infantile ingenuità, si siano messi semplicemente a spingere un bottone sul telefonino, per avere un "ricordo" di una situazione inusuale.

Dico questo, lo sottolineo, non per discolpare o diminuire la gravità dell'episodio.
Ma sospetto che - a parte i soliti menefreghisti - se quelle persone, in pubblico, fossero state coscenti delle implicazioni del loro gesto, è probabile che avrebbero evitato, quantomeno per non correre il rischio di essere malgiudicati dai presenti.

Il digitale ha solo fatto arrivare "il bisturi in mano ai bambini".
E' lo stesso problema dei tanti che guidano senza la consapevolezza di poter uccidere altre persone con la loro indisciplina.

Il problema, imho, non è lo strumento. E' il bassissimo livello civile e culturale di grandi masse della nostra società.


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