Micromosso.com

[staff]

la foto di Paola Camiciottoli




La recensione di Riccardo Corsini

===========================================================================

La fotografia, è espressione artistica, parente povera della scultura e della pittura, dove al talento creativo, si aggiunge il talento manuale, e degli studi universitari non da poco, paragonare la fotografia ai due colossi dell’arte, è arduo, ma come parente povera, alla lontana, ci sta.
L’incontro con una autrice come Paola, fa si che l’arte vera e quella povera, si avvicinano, la distanza si scorcia………
Paola è una grande interprete, unisce fantasia, poesia, sogni, creatività, in un unico mix, ed i risultati sono veramente belli, gustabili, grandi immagini escono dal suo cappello a cilindro.
Questa fotografia, si avvicina molto ad una tela, rasenta il rinascimentale, e senz’altro è una fotografia, dove l’autrice, oltre al lavoro di ripresa aggiunge un cospicuo lavoro di post produzione, ben fatto, niente in contrario alla post produzione, purchè sia fatta bene, ed abbia uno scopo, non tanto per farla……
Interessante è analizzare l’immagine, e cercare di capire, con quanta semplicità Paola manda i suoi messaggi, incredibile la femminilità che esprimono quelle braccia, e quel poco di gambe che si vede, per non parlare del classico gesto femminile, del tirare su quel genere di gonna, per poter camminare meglio, particolari, che fanno la fotografia.
Un altro particolare molto importante in fotografia, è stato ben curato, in questa immagine, la luce, è perfetta, qualsiasi altra luce avrebbe avuto un’impatto diverso, questa è la luce giusta per questa foto, ogni foto ha la sua luce giusta, i suoi colori, le sue sfumature, anche se non sembra, fanno la differenza.
Manca il viso, la domanda viene spontanea, perché? Giusto non inserire il volto?
Secondo me in questa immagine, il volto non serve, Paola parla di un cammino dell’illusione, un cammino che non ha volto, un cammino che un po’ tutti percorriamo, chi più chi meno, nella vita, tutti almeno una volta ci siamo imbarcati in un viaggio dell’illusione, di un sogno irraggiungibile, del resto, anche questo serve per tirare avanti, la speranza di qualsiasi cosa, che è sempre l’ultima a morire, senza speranze, senza sogni, senza illusioni, non c’è uomo o donna che sia, servono, per aspettare un nuovo giorno, e continuare a sperare…………Continuare a vivere…………..
Quindi niente volto, perché il volto lo dobbiamo inserire noi, noi che guardiamo la foto, sarà il nostro volto, oppure quello di un’amico, o quello di un’amata che non c’è più, quello che la fantasia personale, ci dice al momento.
La coreografia è curata molto bene, la strada dove cammina la donna, scalza, non è delle più agevoli e comode, ma un’illusione non è mai agevole e comoda, di solito alterna pochi momenti di falsa felicità, dove ti illudi che possa accadere quello che speri, a tanti momenti di illusione persa, dove ti abbatti, e pensi di non farcela, che non ce la farai mai.
Lo sfondo, è quel tocco di vuoto, reso artistico, con pochi tocchi, sembra quasi una rappresentazione di una parete, bruciacchiata, chissà…., dove la donna, con la sua eleganza ha tentato di passare, ed ora se ne torna mestamente, indietro.
Comunque, quello che salta all’occhio. Immediatamente, guardando questa fotografia, sono l’eleganza, la linearità, la costruzione accurata della fotografia, la grazia con il quale viene presentata, questo genere di fotografie, oltretutto non è il mio preferito, ma quando mi imbatto in un’immagine del genere, fatta bene, con dei particolari così semplici, eppure così veri, dolci, eleganti, tipo le braccia, il gesto di alzare la gonna, inseriti nel contesto con femminilità, ed una eleganza unica, non c’è genere fotografico che tenga, una fotografia quando è bella è bella, comunica, ha un senso profondo della psiche umana, una grande rappresentazione……..
Paola non la scopro certo io, io ho avuto solo il piacere di conoscerla alla mostra di Lucca a novembre, dove spero di rincontrarla anche quest’anno!!
Complimenti Paola, le tue immagini sono delle perle, per noi fotoamatori

Riccardo Corsini