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Inviato: Dom Apr 05, 2009 11:58 am Oggetto: Recensione di Riccardo Corsini su foto di Willard |
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La foto di Willard
La recensione di Riccardo Corsini
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Il ramo fotografico dedicato alle geometrie, alla grafica, ha un suo fascino, di solito sono fredde, sono tecniche fredde, la geometria anche a scuola, non la si può certo considerare una materia calda, come tutte quelle matematiche in genere, sono immagine che sono costrette ad essere rigorosamente perfette, quando si fotografa una geometria, o si compone una grafica, di solito è tutto molto fermo e stabile, e quindi gli errori non sono ammessi, specialmente quelli relativi alla composizione e alla distribuzione delle masse.
Nelle grafiche, c’è più creatività, specialmente se sono ricavate dalla natura…… E spesso, geometria e grafica si fondono insieme.
Qui siamo di fronte ad una geometria, ricavata da un palazzo, la chiamerei una urban geometry, c’è anche uno spruzzo di grafica, tutti quei bei rettangolini, che non sono altro che finestre a specchio, formano una bella grafica, uniforme.
L’autore, ha voluto dare una base alla sua fotografia, una sorta di piedistallo, che tiene in piedi la sua geometria, sono scelte che si fanno al momento dello scatto, che poi si rivisitano in post, una scelta che mi lascia indifferente, c’è……, ben inserito, con una breve diagonale a tagliare quella virtuale, che va dal vertice sinistro in basso al quello di sinistra in alto, ma se ci fosse stato, tutto palazzo, non mi sarebbe dispiaciuto lo stesso…, non vedere l’inizio e la fine delle finestre, è una delle magie che si usa in fotografia, per far perdere le dimensioni, e non dare punti di riferimento a chi guarda l’immagine, dando la sensazione dell’infinito.
Interessante la scelta del formato quadrato, l’eleganza per eccellenza, si sposa bene con le geometrie, essendo un formato neutro, lascia al fotografo la scelta dove e come esaltare la fotografia, mi sembra una bella scelta considerando il soggetto.
Sulla conversione del bianco e nero, ho qualche dubbio, al mio monitor la vedo un po’ troppo grigia, i neri profondi ci sono, mancano un po’ di alte luci, di bianchi, ad esaltare le finestre, ricordo però., che il bianco e nero, è una scelta personale, personalmente avrei lavorato di più sui bianchi in post………..
Molto bella la scala a chiocciola, specchiata, sul bordo del palazzo, l’illusione che sia vera, invece che specchiata, c’è….., è veramente una chicca, un valore aggiunto all’immagine, che va a spezzare il rigore dei rettangoli.
Ora, come detto all’inizio, le geometrie, le grafiche, sono immagini di solito fredde, che si distinguono per la rigorosa applicazione delle regole compositive, in questa c’è un particolare, visto altre volte, non è certo una novità, ma cosa non si è già visto e rivisto?
Dicevo, un particolare, che accende un leggero tepore, in una distesa di finestre specchiate, fredde come il ghiaccio, ed è quella finestra aperta, leggermente aperta, direi il soggetto principale di questa immagine.
Leggero tepore, perché secondo la mia lettura, quella finestra rappresenta la speranza, la libertà di pensiero, di parlare, in un mondo tutto uguale, freddo, dove tutti seguono il pastore, ecco aprirsi una breccia, una voce fuori dal coro, e quella scala a chiocciola, sembra la strada tortuosa, difficile, per arrivare ad essere come la finestra aperta, in una distesa di finestra chiuse.
E’ quel tocco in più, ad una fotografia rigorosa, ben fatta, dritta come un cero, senza sbaffature, dove i canoni fotografici sono stati rispettati, senza quella finestra, sarebbe stata una buona geometria, ma sarebbe mancato il tocco in più, quel piccolo particolare che fa spostare la fotografia, da una mera geometria ben fatta, ad una geometria con un’anima, un significato un messaggio a chi la guarda, ecco che un piccolo particolare, può cambiare tutto l’esito del contenuto, ma del resto , anche la fotografia, come la vita è fatta di particolari, a volte insignificanti, ad una primo esame, ma spesso così decisivi!
Questo non è neppure insignificante, è un chiaro messaggio, un particolare che si coglie immediatamente, che da solo, cambia tutto il significato della fotografia…………
Complimenti sinceri, Willard, 1000 di queste fotografie………
Riccardo Corsini |
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